Overlord: Raising Hell – Recensione

[galleria id=”132″]Overlord: Raising Hell è la conversione per PS3 e PC di un titolo già uscito, nell’estate scorsa, per Xbox 360. Questa versione può vantare l’inclusione di tutti i contenuti aggiuntivi scaricabili per quella Microsoft.

Il gioco è un classico action-adventure medievaleggiante con elementi fantasy, in cui dovremo ricostruire il nostro impero facendoci aiutare dai soliti gremlin al nostro servizio. Ve ne sono quattro tipologie, da sfruttare per allestire la tattica più idonea al completamento dell’obiettivo del caso. Chiaramente noi impersoniamo l’Overlord (e chi se no?), e nelle varie battaglie potremo scegliere se farci difendere dai nostri seguaci o mandarli in avanscoperta a razziare il più possibile mentre noi ci occupiamo dei nemici. Peccato che il tutto sia irrimediabilmente minato da un sistema di controllo macchinoso e poco ispirato.
 
A dare il colpo di grazia alla giocabilità ci pensa poi la telecamera, un vero flagello nelle situazioni concitate e negli ambienti ristretti, tanto che spesso saremo costretti a impartire ordini e attaccare letteralmente alla cieca.
Peccato, perché in effetti il comparto tecnico di Overlord, anche se vagamente datato, si rivela comunque di buona fattura, specie dal punto di vista audio, con gli ottimi dialoghi deputati ad amplificare il senso di crudeltà che permea il gioco.
 
Insomma, il vero problema di Overlord, al di là del gameplay, sta nella totale mancanza di innovazioni di rilievo rispetto alla versione originale. Tale fattore, unito alla non elevatissima qualità generale del titolo, ne pregiudica il successo in un segmento affollato come quello dei giochi d’azione.
 
VOTO: 7

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