Final Fantasy XIII convince, ma non troppo

[galleria id=”1023″]Dopo tanto e tanto giocare, abbiamo tratto le nostre conclusioni sul primo capitolo di Fabula Nova Crystallis, la nuova era di Final Fantasy che vanta -sin dagli inizi- la presenza di ben tre avventure: Final Fantasy XIII, Final Fantasy Versus XIII e, infine, Final Fantasy Agito XIII. Nonostante questo, però, gli sviluppatori hanno fatto intendere che non hanno alcuna intenzione di chiudere il cerchio con soli tre titoli, anzi. Rumor e news a parte, veniamo alla tredicesima fantasia finale, l’avventura di Lightning, Snow e tutto il resto dei l’Cie: l’unica pecca che questo gioco ha -ed è una grande pecca!- è l’eccessiva linearità che va a scapito della giocabilità.

Lo abbiamo già detto in precedenza, ma non ci stancheremo mai di ripeterlo: è come se Square avesse creato una sorta di pilota automatico che porta il gamer, tra una battaglia e l’altra, dritto dritto alla fine della storia. I filmati d’intermezzo sono eccessivi, rispetto a tutto il resto: li avremmo apprezzati maggiormente, se Square ci avesse dato la possibilità di giocare tanto e guardare abbastanza, non l’esatto contrario. Eppure così è successo e, a quanto pare, succederà: Yoshinori Kitase, infatti, non vuole cambiare. I prossimi capitoli saranno simili, infatti, a questo.  
 

Per fortuna, giocabilità a parte, l’avventura è a dir poco entusiasmante: la trama, infatti, è perfetta. Il filo conduttore degli eventi, se ci fate caso, è piuttosto banale: Snow deve salvare Serah dal nemico. Non è questo, però, ciò che conta: colpi di scena a parte, Square ha saputo raccontare una bella storia. Non è noiosa e, tra l’altro, gli eventi sono facili da seguire e comprendere. Altro che Final Fantasy XII!  
 

I personaggi sono tutti interessanti: avevamo delle riserve su Vanille. Pensavamo, infatti, si dovesse trattare di una nuova, noiosissima e inutile Penelo, ma non è stato così. Sul resto, sinceramente, non avevamo dubbi: Snow e Light sono perfetti, Hope e tutti gli altri, altrettanto. Hanno un background pazzesco, dei buoni motivi per combattere e sono accomunati tutti dallo stesso obiettivo.  
 

Il Cristallium -necessario per il loro sviluppo- ci ricorda tanto Final Fantasy X, con la importantissima differenza che, nel decimo capitolo della saga, prima o poi, tutti i personaggi finivano con l’avere la medesima forza, difesa e via dicendo. In questo caso, invece, ognuno è caratterizzato da parametri ben definiti che saranno potenziati nel corso dell’avventura. 
 

Fantastico il sistema di combattimento! Fossimo stati in Square, però, non avremmo inserito l’opzione Assalto, Irruenza e via dicendo, attraverso la quale vengono selezionati attacchi e abilità automaticamente dal gioco, selezioni che cambiano di volta in volta, in base alle diverse situazioni. La presenza degli Optimum -le combinazioni di ruoli- risulta un ottimo valore aggiunto che contamina il genere gioco di ruolo con un interessante elemento strategico. 
 

Sul sistema di equipaggiamento e potenziamento armi, c’è ben poco da commentare: è semplice, immediato e, soprattutto, interessante. L’idea di dare un livello a tutti gli oggetti equipaggiabili, in modo da ridurre una loro eccessiva presenza nell’arco di tutta l’avventura, è stata davvero azzeccata.  
 

Il sonoro, a dire il vero, ci ha un po’ deluso: da grandi fan di Final Fantasy VII, VIII e X, ci aspettavamo molto di più. Non è male, ovviamente, però chi di dovere avrebbe potuto fare qualcosa di più sorprendente e accattivante. 
 

In conclusione, il nostro giudizio non può che essere positivo: non è a un livello tale da essere considerato l’erede del settimo o dell’ottavo capitolo, ma è, comunque, un ottimo lavoro, una eccellente risalita dopo la caduta di stile che porta il nome di Final Fantasy XII. 
 

Per ora è tutto. Continuate a seguirci. 
La nostra pagina Facebook vi aspetta.
Alla prossima!

I commenti sono chiusi.

Impostazioni privacy