Final Fantasy XIII. Dopo dieci ore abbondanti di gioco, siamo in grado di dirvi la nostra sul tanto chiacchierato tredicesimo capitolo della saga, un titolo che abbiamo aspettato per cinque lunghi anni, un titolo che ha dato inizio a una nuova era nell’universo infinito della serie, la Fabula Nova Crystallis, un titolo che ci sta regalando delle grosse soddisfazioni. Peccato che le voci sulla eccessiva linearità fossero vere e assolutamente fondate. Gli stessi produttori del gioco, Yoshinori Kitase e Motomu Toriyama, hanno -seppur indirettamente- cercato di giustificare le loro mancanze, sottolineando di aver dato molta più importanza alla trama e al gameplay.
È proprio il sistema di gioco il punto di forza della tredicesima fantasia finale. L’idea degli Optimum è una vera e propria genialata; le invocazioni -anche se non graficamente fantastiche- si sono rivelate altrettanto interessanti.
Per non parlare dello sviluppo dei personaggi: a differenza dei predecessori, il Cristallium di ognuno renderà i protagonisti completamente diversi l’uno dall’altro. Niente da dire, infine, sul sistema equipaggiamento e potenziamento armi e accessori: l’idea di attribuire un livello ad ogni oggetto ci è parsa innovativa e, soprattutto, efficace. Peccato per i negozi che, come pensavamo, sono stati ridotti a “luoghi virtuali” accessibili dai punti di salvataggio.
Una caduta di stile che ha deluso non poco tutti: qualcosa su cui avremmo volentieri sorvolato, se non avessimo notato strascichi di questa “nuova impostazione” in tutto il gioco. Linearità a parte -e su questo c’è poco da discutere- il titolo è, almeno sino ad adesso, davvero poco giocabile: troppi filmati d’intermezzo, davvero troppi. È come se Square avesse creato un film piuttosto che un gioco di ruolo.
Detto questo, non possiamo che liquidare -almeno per adesso- un bel gioco non con il massimo del punteggio. La stessa Famitsu si espresse con 39/40 facendo presagire -con quel punto mancante- qualcosa di non molto positivo.
Cambieremo idea nel corso dell’avventura? Chissà.
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Alla prossima!
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