Tony Hawk’s Downhill Jam, recensione

La serie Tony Hawk è tradizionalmente incentrata sull’esecuzione di soffisticate acrobazie con lo skateboard all’interno di ambientazioni dettagliate e tutte da esplorare. Un paio di spinte e via alla ricerca del pecorso ideale su cui inanellare un trick via l’altro aspirando al maggior punteggio possibile.
Con Downhill Jam la serie prende una piccola deviazione rispetto alla formula tradizionale volgendo in direzione di SSX di Eletronic Arts. Qui i livelli sono di fatto veri e propri percorsi in discesa da affrontare alla massima velocità eseguendo trick allo scopo di alimentare la barra della velocità. Semplicità è la parola d’ordine, pertanto un paio di tasti sono sufficienti ad eseguire le acrobazie del caso mentre la fisica che governa il moto chiude spesso un occhio per consentire virate impossibili o “grindate” chilometriche senza curarsi troppo di mantenere l’equilibrio. Ma da questa semplicità, di per se funzionale all’elevato ritmo di gioco, deriva purtroppo un’eccessiva facilità che porta a concludere la modalità single player in poche ore. Il multiplayer offre un chiaro antidoto a questa scarsa longevità, ma l’estrema transigenza della fisica sminuisce il fattore abilità finendo per premiare unicamente chi conosce già il tragitto più breve verso la meta. Se da un lato l’accompagnameto musicale rockeggiante galvanizza, lo stesso non si può dire della grafica, modesta, per dirla con tatto, e ciò nonostante tarlata da fastidiosi rallentamenti. Un gioco davvero troppo semplice, troppo facile e “troppo poco” per reggere il confronto con la sua chaira fonte di ispirazione.
 
VOTO 4.5
 
Sito Ufficiale
 
Downhill Jam
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