PS3 in balia degli hacker: una guerra tra ‘clan’ coinvolge Sony

Un modello di PlayStation 3

PS3 ancora una volta in balia degli hacker. Sembrava che l’attacco dell’estate 2011 fosse destinato a finire nel dimenticatoio, ma così non sarà, stando a quanto si legge su Games Industry almeno: la console non è stata completamente compromessa, certo, ma Sony dovrà combattere con tutte le sue forze le nuove iniziative di un gruppo di esperti agguerriti; è di oggi, infatti, la notizia secondo la quale un software personalizzato permette alle PlayStation 3 modificate di connettersi a PlayStation Network: ipotesi davvero strana, se considerate che una delle conseguenze della scoperta di console manomesse è proprio quella di evitare che possano sfruttare al massimo i servizi offerti dalla compagnia (il Network in questo caso, ma non solo). E non è finita qui: Sony dovrà fare i conti con una situazione piuttosto complessa.

Sempre secondo Games Industry, infatti, dopo aver chiuso una class-action intentata da coloro che sono stati danneggiati dall’attacco hacker del 2011 – momento che passerà alla storia, visto che PlayStation Network ha smesso di funzionare per circa un mese -, la compagnia dovrò combattere con una minaccia in cui si mescolano sentimenti di vendetta e ideali di giustizia e solidarietà.

Il team di hacker The Three Tuskateers, pensate, ha pubblicato delle chiavi crittografiche LV0 che permettono di aggirare facilmente le future protezioni della console: il gruppo si è trovato costretto ad adottare tale comportamento a causa degli hacker cinesi di BlueDiskCFW, che, invece di distribuire gratuitamente lo stesso software, avevano deciso di venderlo; si tratta, insomma, di una ‘guerra tra clan’, che, come al solito, piuttosto che aiutare i gamer, li danneggerà.

La compagnia non si è ancora espressa sull’accaduto, e dubitiamo lo farà, visto che per annunciare la manomissione di PlayStation Network da parte dei pirati del web aspettò che la notizia si diffondesse tra tutti i fan, dopo la compromissione dei loro account e non solo. Sembra piuttosto evidente, comunque, che l’impatto di questa nuova azione – a fronte dei nuovi sistemi di sicurezza – non danneggerà la compagnia più del dovuto; anche se, quando si parla di hacker, la sicurezza non è mai troppa…

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