Star Ocean: First Departure – Recensione

Il primo Star Ocean, molto apprezzato in Giappone ai tempi dell’uscita per Super Famicom (l’equivalente orientale del nostro Super Nes) non ha mai visto la luce in occidente, complici le limitazioni del mercato videoludico all’epoca.

Square-Enix ha deciso di porre rimedio a questa lacuna ripubblicando il titolo per PSP, chiaramente adeguando alcuni aspetti alla potenza della console; il progetto è stato affidato ai Tri-Ace, autori dell’originale oltre che di tantissimi titoli di qualità cristallina; questa volta, però, si ha un po’ la sensazione che si siano limitati a “fare il compitino”, affinando qua e là aspetti marginali rispetto all’impianto del titolo.
 
Partiamo dagli aspetti che hanno beneficiato del lavoro dei programmatori. Si tratta essenzialmente del comparto tecnico, e soprattutto delle sequenze di intermezzo, prodotte dalla famosa casa produttrice di anime Production I.G., davvero impressionanti. Molto bene anche la grafica in-game, con sprite più colorati e scenari così definiti che sembrano ridisegnati rispetto agli originali.
 
Dal punto di vista del gameplay, invece, nulla e cambiato: il sistema di gioco rimane incentrato su un battle system in tempo reale analogo a quello della serie Tales di Namco, coadiuvato da un sistema di distribuzione delle abilità molto particolare e discretamente complesso da assimilare. Ciò che manca al titolo Square-Enix è la profondità e l’ampio respiro degli RPG di oggi; poche location da visitare, poche sub-quest e un sistema di gioco che, per quanto intrigante, tradisce una eccessiva linearità rispetto agli standard odierni.
 
Bottom Line: Star Ocean The First Departure è un gioco fatto bene. Ma, ahimé, è anche un gioco vecchio. Abituati allo sfarzo di titoli come Valkyrie Profile 2, si rimane con l’amaro in bocca a vedere un titolo con un “cuore” valido ma carente sotto il profilo della quantità. E questo, per un RPG che si rispetti, è un peccato imperdonabile.
 
VOTO: 7

Impostazioni privacy