Electronic Arts peggiore compagnia d’America: ‘Mi fa molto male’

Peter Moore di Electronic Arts

Electronic Arts è stata eletta peggiore compagnia d’America, e il verdetto, per quanto si sia ostinato a negarlo per tutta l’intervista, non è piaciuto affatto a Peter Moore, COO della compagnia. Non ha tutti i torti, a dire il vero: la votazione è stata effettuata subito dopo il lancio di Mass Effect 3 e le polemiche sul finale – che, pur essendo stato spiegato nei minimi dettagli con il DLC ‘Extende Cut’, ha lasciato con l’amaro in bocca quasi tutti i giocatori – hanno sicuramente esasperato tutto; il momento, insomma, non è stato tra i migliori e, anche qualora lo fosse stato, nessuno potrebbe acconsentire a un verdetto del genere: EA non è assolutamente la peggiore delle software house. Il dado, comunque, è stato tratto, e Peter Moore non ha potuto far altro che accettare, ma non senza dire la sua: ‘Siamo sicuri – ha così esordito ai microfoni di Eurogamerche i presidenti delle banche, i petrolieri, i produttori di sigarette e di armi sono tutti sollevati per la loro assenza dalla lista. Fa male? Non penso faccia male, perché è tutto fondato sui rumor. Non ci sono connessioni fattuali con tutto ciò‘.

Il discorso di Moore non fa una grinza:

Fa figo disprezzare le grandi corporazioni – ha continuato – senza capire davvero chi siano le persone che le compongono. Non mi fa male. Non c’è nulla che si possa dire su di me che non sia già stato detto‘.

Ad addolorare il COO di Electronic Arts è stata la reazione di tutti i team dei quali Electronic Arts è a capo, squadre che hanno sempre fatto bene il loro lavoro e che sicuramente non meritavano un giudizio così esageratamente negativo:

Mi fa male, se penso ai ragazzi che lavorano in BioWare, in DICE, in EAC a Vancouver. Questi sono ragazzi che amano i giochi e sono brillanti nel farli. Poi leggo certe cose (anche su Eurogamer, che Moore legge prima di andare a letto) e penso: bene, do tutto per questo lavoro ed è questo ciò che pensano?‘.

Per fortuna, il mercato non si regge soltanto sui sondaggi, ma (quasi sempre) sulla qualità dei prodotti offerti. Chi è d’accordo con quanto emerso dalle votazioni?

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