Final Fantasy Type-0, uscita italiana bloccata dall’insuccesso di PSP?

Final Fantasy Type 0 in Italia

Ex Final Fantasy Agito XIII, Final Fantasy Type-0 non è ancora finito nel dimenticatoio. Gioco di ruolo dalla storia intrigante, gameplay mozzafiato e colonna sonora indimenticabile, è stato rilasciato per PSP in Giappone un anno fa circa e, nonostate il titolo sia uno dei più belli sviluppati sinora da Square Enix, non ha fatto la sua comparsa in Europa e America. Le decisioni di Square Enix sono parse strane a tutti, anche a coloro che non hanno mai avuto grosse aspettative dalla software house: Final Fantasy Type-0 fa parte di Fabula Nova Crystallis, un progetto che, inaugurato con Final Fantasy XIII (oggi arrivato al suo secondo sequel, Lightning Returns), avrebbe dovuto concludersi in tutto il mondo con la pubblicazione del gioco per PSP. Così, come sapete, non è stato: l’ex Final Fantasy Agito XIII non ha visto ancora la luce qui da noi, e il motivo non è mai stato spiegato ufficialmente.

Final Fantasy Type-0 non pubblicato a causa di PSP?

Operation Suzaku, movimento che combatte per avere il gioco localizzato al di fuori del Giappone, ha fatto sue le dichiarazioni di una fonte attendibile, in base alle quali il gioco avrebbe dovuto fare la sua comparsa verso la fine del 2011; negli ultimi quattro mesi dello scorso anno, infatti, Square Enix aveva raggiunto il 90% della localizzazione, perché davvero intenzionata a vendere il gioco di ruolo in tutto il mondo.

Una domanda sorge spontanea, allora: ‘perché Square non ha continuato a realizzarne la localizzazione?’. La risposta viene sempre dalla fonte, che ha spiegato come sia stato proprio l’insuccesso delle vendite software registrato da Sony a spingere la compagnia a bloccare i lavori. Non sono stati fatti nomi, quindi potrebbe trattarsi di pura invenzione, ma che la software house abbia ritenuto che economicamente l’uscita di Final Fantasy Type-0 in Occidente non fosse destinata al successo sembra scontato.

Square incerta: il gioco piacerà a tutti?

Ad avvalorare l’ipotesi di un cambiamento improvviso ci sono non poche testimonianze; la prima è quella della guida Ultimania, pubblicata nelle terre del Sol Levante un anno fa, dove si poteva leggere un’intervista in cui sia Nomura sia Kitase sia Tabata confermavano che la versione occidentale sarebbe entrata presto in produzione; la seconda, invece, è quella di Hajime Tabata, che a Gamespot ha comunque fatto intendere che non bisogna disperare.

A causa di svariate ragioni di marketing – così ha esordito in data 4 novembre 2012 –, abbiamo rivisto i nostri piani da zero. Ameremmo l’idea di portare il gioco in America ed Europa, quindi se dovesse presentarsi l’opportunità a che ciò si concretizzi, considereremmo certamente la cosa‘.

In altri termini, anche se la compagnia aveva intenzione di estendere il mercato del titolo sin dal rilascio, i vertici aziendali hanno dovuto fare i conti con una realtà poco adatta alla pubblicazione.

Una petizione per Final Fantasy Type-0 tradotto in italiano

L’unico modo per far cambiare idea alla software house, almeno per il momento, è quello di aderire in massa a una petizione del sito Avaaz.org, che sta raccogliendo firme proprio per permettere che il gioco di ruolo venga localizzato anche in italiano (dopo la pubblicazione di Kingdom Hearts Dream Drop Distance in inglese, non è detto che, se un titolo dovesse uscire in Europa, lo farebbe in tutte e cinque le lingue ufficiali). Qui si legge che:

Sei anni fa Square Enix ebbe l’idea di creare una base comune dalla quale partire per la creazione di una serie di videogiochi uniti dallo stesso filo conduttore. Questa compilation divenne nota sotto il nome di Fabula Nova Crystallis e all’inizio consisteva in tre titoli: Final Fantasy XIII, che è già stato pubblicato, Final Fantasy Versus XIII e Final Fantasy Agito XIII. […] In seguito ad un cambio di nome all’inizio del 2011 e dopo 2 UMD, Final Fantasy Type-0 ha infine conquistato il centro della scena con il suo rilascio l’ottobre scorso. Ad oggi, il titolo rimane fermamente ancorato in Giappone. Square Enix nel frattempo ha fatto molto poco per risollevare gli animi dei fan. È passato un anno e non è stata ancora spesa una singola parola riguardo l’eventuale rilascio occidentale del gioco. È davvero triste dover essere costretti a mendicare per il gioco, ma potrebbe essere l’unica cosa da fare per ottenere una sorta di riconoscimento da parte di Square Enix. Dopotutto, un approccio del genere ha funzionato per i fan della serie Tales of, così come per Xenoblade e The Last Story. Se ce l’hanno fatta loro, perché non ci dovremmo riuscire noi per Final Fantasy Type-0? Alziamoci tutti insieme; facciamo vedere a Square Enix che noi vogliamo che Final Fantasy Type-0 arrivi in Occidente‘.

Type-0 è l’inizio di una nuova era

Final Fantasy Type-0, del resto, rappresenta un marchio che Square potrebbe sfruttare anche in seguito; il nome del gioco, infatti, è stato cambiato per un motivo ben preciso: Square Enix avrebbe intenzione di dar vita a un’era – la ‘Type‘ – diversa da Fabula Nova Crystallis, alla quale il gioco è legato, ma fino a un certo punto.

L’intervista dello scorso gennaio, fatta a Kitase e Tabata da Dengeki, dovrebbe chiarirvi le idee: entrambi sottolinearono come, rispetto all’E3 2006, il titolo fosse cresciuto, avesse acquisito un numero tale di nuovi elementi che sarebbe stato riduttivo ancorarlo alla tanto chiacchierata Fabula. La direzione artistica – sottolineò Tabata – è completamente slegata da quella di Final Fantasy XIII: sono presenti dei tratti in comune con i personaggi, ma tutto il resto non ha proprio nulla a che vedere con l’avventura di Lightning; ciò che non è cambiato affatto è la mitologia, uno tra gli elementi caratterizzanti dell’ex Agito: questo, però, è un elemento irrilevante ai fini di un avvicinamento agli episodi dei vecchi l’Cie.

L’idea di una nuova era – soprattutto se ambientata nel mondo dei tredici studenti – è molto interessante. Speriamo soltanto che Square decida di venire incontro alle richieste di tutti i suoi fan…

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