L’ambito digitale offrirà molti posti di lavoro nel futuro. Aziende e istituzioni sottolineano l’importanza dell’insegnamento del coding
Si sente spesso parlare di “professioni del futuro” negli ultimi anni, con riferimento a tutti quei lavori che hanno a che fare con il digitale. Uno dei più promettenti è il programmatore, quella figura in grado di progettare applicazioni e siti web interattivi in grado di apportare un qualche tipo di servizio per gli utenti. Da anni sono nate scuole e corsi di ogni tipo per insegnare ai più giovani a programmare, ma l’interesse per questa professione è spesso ancora sottovalutato.
![apple promuove l'insegnamento del coding](https://www.games4all.it/wp-content/uploads/2023/10/apple-computer-20102023-games4all.it_.jpg)
Le istituzioni e le aziende sono le prime ad essersi rese conto della necessità di promuovere le abilità di coding tra gli studenti. Per questo, da anni in molti paesi è stata istituita la “Code week”, un evento organizzato dalla Commissione Europea in diversi stati membri in cui si incoraggiano i giovani a “cimentarsi con la programmazione e a intraprendere una carriera nei settori della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica (STEM)“. Imparare a programmare, infatti, ha benefici su tutti gli studenti, anche su quelli che potrebbero non essere interessati alla professione del futuro per eccellenza.
La programmazione è importante, anche per chi non vuole programmare
Per un certo periodo, soprattutto all’inizio di quest’anno, in molti si sono chiesti quale fosse il futuro per i programmatori. Per anni si è detto che era quella la professione del futuro, si sono spinti giovani a intraprendere questa strada spesso in maniera anche ingannevole. Poi, all’inizio di quest’anno è arrivata l’Intelligenza Artificiale, che sembrava aver messo in dubbio tutto con la sua capacità di programmare da sola.
La sostituzione per il momento non è avvenuta e, anzi, le istituzioni e i ministeri dell’istruzione di tutto il mondo continuano a promuovere programmi educativi basati sul coding nelle scuole. Non solo, anche le grandi aziende tech si impegnano in prima persona. Un caso molto interessante è quello di Apple, che mette a disposizione il suo progetto “Everyone can code” per le classi di scuola di tutto il mondo.
![apple insegna il coding ai bambini](https://www.games4all.it/wp-content/uploads/2023/10/apple-bambini-coding-21102023-games4all.it_.jpg)
Tutti gli insegnanti d’Europa possono fare richiesta, dato che Apple ha progettato corsi in inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo, olandese, svedese e norvegese. All’interno di questi corsi gli studenti possono muovere i primi passi nel mondo del coding grazie a Swift Playgrounds, un software che insegna ad utilizzare il linguaggio di programmazione usato da Apple, chiamato per l’appunto Swift.
L’azienda di Steve Jobs è fortemente convinta dell’importanza di educare i più giovani a questo tipo di tecnologie. Secondo gli esperti di Apple, sarebbe opportuno insegnare a programmare già a partire dagli 8 anni. E non solo con l’obiettivo di formare giovani programmatori.
Al contrario, programmare è qualcosa che può essere utile a tutti, anche a chi non ha intenzione di intraprendere una carriera nel digitale. È un’attività, secondo gli esperti, che allena le capacità di risoluzione dei problemi degli alunni, che insegna ad andare a fondo delle questioni e a farlo con metodo. Inoltre, in molti casi il coding è un’attività collaborativa e creativa, abilità che meritano una grande attenzione, soprattutto nei più piccoli.