Nella rubrica “Iwata chiede”, pubblicata anche sul sito ufficiale italiano della Nintendo, questa settimana ha tenuto banco il creatore di Super Mario in persona, Shigeru Miyamoto, il quale, in concomitanza con l’uscita e con il successo dell’ultima evoluzione del platform dedicato al baffuto idraulico, ha voluto confidare al pubblico i retroscena della nascita della mascotte di videgoiochi più famosa la mondo. Pare che la Nintendo, all’epoca di altre icone del settore videoludico, come Pc Man, stesse cercando un gioco che le facesse aumentare le vendite ed incaricato di questo delicato compito fu proprio Miyamoto.
Questi, dopo aver provato tanti giochi del periodo anche con buoni risultati, giunse alla conclusione che era la rabbia verso se stessi a portare i giocatori a desiderare di inserire negli arcade altre monete per continuare a giocare.
Altri elementi per sviluppare un gioco che aumentasse la media vendita della Nintendo gliele diede Gunpei Yokoi, indimenticato designer cui si deve l’invenzione del Gameboy. Infine arrivò una produzione su Braccio di Ferro per cui Miyamoto inventò un sistema di gioco che implicava l’uso di scale.
Sì, esatto. Ipotizziamo che nel gioco ci sia un’azione che il giocatore riesce a svolgere con facilità. Poi aggiungiamo un’altra azione semplice. Magari queste azioni sono anche semplici prese singolarmente, ma quando il giocatore deve farle entrambe contemporaneamente, diventa tutto molto più difficile.





