Pro Evolution Soccer 2009 – Recensione

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Come ogni anno, ottobre è il mese in cui le uniche due simulazioni calcistiche sopravvissute alla “selezione naturale”, ovvero FIFA e PES, si scontrano a colpi di aggiornamenti ed innovazioni più o meno significative.

La serie di Pro Evolution Soccer, soprattutto negli ultimi anni, è stata da più parti criticata per una certa mancanza di vere migliorie, tanto dal punto di vista tecnico quanto sotto il profilo del gameplay. Ok che la saga calcistica Konami è sempre stata sinonimo di giocabilità sopraffina, ma gli anni passano per tutti, e col tempo si impongono attente rivisitazioni di formule ormai fin troppo consolidate. Inaccettabili poi, per un gioco che viene aggiornato con frequenza annuale da quasi un decennio, l’assenza di alcune licenze così come la banalità della telecronaca.
 
Ecco quindi che l’edizione 2009 della saga calcistica più famosa ed amata di sempre è chiamata a segnare una svolta decisa non tanto sotto il profilo tecnico, quanto soprattutto nell’impianto di gioco; i giocatori di PES, compreso il sottoscritto, sono stanchi di spendere ogni anno i fatidici 50 euro (ma anche di più, a seconda della versione) per poi vincere, già alla prima partita, al livello di difficoltà più elevato. E non perché il gioco sia mostruosamente facile, ma perché ormai le meccaniche sono più che assimilate e necessitano di cambiamento.
 
In Pro Evolution Soccer 2009, a dire il vero, la sensazione di deja-vu rimane molto forte. L’impronta di PES 6, tanto sbandierata dai programmatori in sede di press release, è ben evidente; tanto nei passaggi quanto nel controllo di palla il gioco è molto meno “inerziale” del diretto predecessore, dando l’impressione di un approccio complessivamente (ancor) più arcade; di fatto la gestione della sfera è più semplice, ed anche i contrasti hanno beneficiato di una certa rifinitura volta a renderne gli esiti più realistici, anche se talvolta, almeno all’apparenza, un po’ meccanici.
 
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Buone notizie, invece, dal tiro, reso un po’ più ostico: non sarà più possibile sparare siluri da qualsiasi distanza e angolazione come nei prequel, ma nello stesso tempo non necessariamente un giocatore scoordinato, magari in bagarre a centro area, sparerà la palla in orbita. I portieri, d’altra parte, sono parecchio meno “citrulli” che nelle ultime edizioni, anzi spesso vi strapperanno più di un’imprecazione di fronte all’ennesimo miracolo.
 
Fin qui, tutto bene, e se avete sbirciato il voto a fondo pagina vi starete chiedendo quali siano i problemi. Partiamo dagli arbitri, che dirigono molto “all’inglese”, lasciando correre risse da rugby piuttosto che da calcio. Male anche alcuni movimenti dei difensori, tra cui due particolarmente evidenti; in primo luogo, le scivolate gratuite e “suicide” nel bel mezzo dell’area di rigore; in secondo, l’odiosa tendenza a inseguire le ali avversarie proiettate sulle fasce, lasciando il centravanti libero di arrivare in porta palla al piede. Non è bello vedere la difesa che si apre come una cozza senza opporre alcuna resistenza, eh no…
 
Per il resto, poco da dire. Il comparto grafico è sempre nella media, sia per la versione PS3 X360 che per quella PS2, ormai flagellata dai limiti della macchina. Le licenze sono sempre quelle (cioè poche) e le modalità sono sempre quelle, a parte la novità “Diventa un mito”, in cui, un po’ come nel glorioso LiberoGrande di Namco, impersoneremo un unico giocatore. Ah, dimenticavo, anche gli schemi per segnare sempre e comunque sono ancora lì, col risultato che non avrete difficoltà a vincere a mani basse sin dall’inizio, magari segnando 2-3 gol su calcio d’angolo. E ora, di corsa all’inevitabile conclusione…
 
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Bottom Line – Pro Evolution Soccer è il calcio su console, da 10 anni a questa parte. Coinvolgente, realistico e vario, il gioco Konami è stato un punto di riferimento per almeno un paio di generazioni di videogiocatori. Ma, a parere di chi scrive, PES 2009 non vale la spesa. Tornare indietro (al sesto capitolo della serie) per poter offrire un prodotto nuovamente valido dopo la mediocre edizione 2008 è un colpo basso, direi anche una rapina bella e buona, che più che altro lascia gli appassionati nella disperazione per il futuro. Ma anche per il presente. Perché da quest’anno, purtroppo per Konami e per la poca creatività dei suoi programmatori, FIFA è meglio, parecchio meglio. Ci sono voluti undici anni, ma ora EA è di nuovo sul trono. Provare per credere.
 
VOTO – 7

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