Assassin’s Creed: Bloodlines è il nome della versione per PlayStation Portable del celebre gioco che con la seconda edizione della sua serie ha ottenuto recentemente un successo molto marcato in tutto il mondo, facendo conoscere ai giocatori di tutto il pianeta alcune ambientazioni fedelmente riprodotte di luoghi e città del nostro Paese. La versione per PSP, secondo molti, non è alla portata delle edizioni della stessa serie che abbiamo visto su altre piattaforme, ma questo è abbastanza normale e prevedibile a causa dell’ovvio adattamento alle caratteristiche tecniche della console.
Sappiamo benissimo che l’hardware della console portatile di Sony non può essere considerato potente quanto quello offerto dalle console non portatili o dal computer e le caratteristiche tecniche di una piattaforma influiscono sempre nella progettazione e nella realizzazione di un videogioco per quella specifica console.
L’intenzione è quella di dare ai videogiocatori la possibilità di trovarsi di fronte ad un prodotto non completamente innovativo e rivoluzionario, che in questo modo può essere giocato con maggiore facilità da parte di coloro che conoscono le caratteristiche principali della serie.
Il protagonista dell’episodio è Altair e le azioni del gioco sono ambientate sull’isola di Cipro, proprio dove avevamo lasciato il nostro assassino alla fine del primo capitolo, Assassin’s Creed.
Come nella precedente versione e come nel secondo episodio della serie madre non dovremo fare altro che lottare con tutte le nostre forze contro gli avversari e scappare quando lo riteniamo necessario.
Insomma, chi conosce un po’ le caratteristiche e il gameplay dei giochi di questa serie può ben capire come si sviluppa in genere la vicenda di base del gioco. La realizzazione grafica di questo episodio è molto ben realizzata, nonostante i limiti offerti dalla piattaforma.
Il dettaglio visivo è molto ben definito e accompagna il giocatore all’interno di luoghi molto belli da vedere e da esplorare. Uno dei pochi difetti del gioco resta però l’intelligenza artificiale, che porta spesso in occasione di lotte e combattimenti a delle situazioni non molto coinvolgenti perché fin troppo semplici da risolvere.





