GTA: Chinatown Wars – la recensione

[galleria id=”304″]Pochi potevano prevederlo eppure è successo. Il brand più famoso degli ultimi tempi, Grand Theft Auto, ha contagiato anche le innocenti console Nintendo, abituate ad eroici e paciocconi idraulici baffuti, a dinosauri simpatici e per niente pericolosi, piuttosto che a spacciatori di droga, killer a pagamenti e soggetti poco raccomandabili in genere.

Eppure è successo, è giunto su Nintendo DS un ennesimo capitolo della saga sviluppata dalla Rockstar Games, intitolato Grand Theft Auto Chinatown Wars.
Per prima cosa meglio mettere un punto fermo: Chinatown Wars è a tutti gli effetti un capitolo completo della saga, non ne è un adattamento, ma riproduce sulla piccola console bianca tutto il gameplay tipico dei capitoli usciti per le macchine da casa.
 
Fugato ogni dubbio si può affrontare serenamente l’approccio ad un titolo che sicuramente non mancherà di scatenare reazioni tra i benpensanti.
La storia è ambientata, come al solito, a Liberty City vero covo di cosche e bande, ma stavolta gli sviluppatori hanno pensato bene di far fare al giocatore un giro tra la malavita orientale. Anche il protagonista Huang Li, è asiatico. All’inizio del gioco lo vediamo a bordo di un aereo che sta per atterrare a Liberty City. Huang ha una missione importante: deve consegnare la spada tradizionale della sua famiglia al nuovo capo, suo zio, in quanto è morto il precedente capo, suo padre.
 
Ovviamente a Liberty City le cose non vanno mai come devono andare specie se si viene da fuori (Nico Bellic ne sa qualcosa), infatti, atterrato l’aereo, Huang viene subito rapito, picchiato, derubato della spada e buttato all’interno di un’auto nelle acque di un fiume.
Uscito da questa situazione piuttosto scomoda Huang scoprirà di non avere più la spada e, dopo un’accesa ramanzina dello zio dovrà mettersi all’opera per recuperarla. Huang, però, ha anche un’altra missione, ben più importante della prima: dovrà investigare e scoprire chi abbia ucciso l’amato padre.
 
Tecnicamente Grand Theft Auto Chinatown Wars si presenta davvero bene, I ragazzi della Rockstar Games hanno mantenuto le promesse per creare, nonostante le limitate capacità tecniche del DS, un’intera città pulsante e viva. La console è davvero spremuta come un limone ed in effetti il raggiungimento di tali limiti è visibile da alcuni difetti comunque trascurabili.
 
Le texture in cell shading infatti presentano frequenti scalettature e soffrono di un notevole sfarfallio, cui, però ci si abita subito di fronte all’imponenza della città. Altra pecca di natura tecnica, prevedibile in ogni caso, è la poca varietà nel design delle auto e delle persone per strada, ma, ribadisco, di più davvero non si poteva fare, il Nintendo DS è stato davvero portato al limite del possibile.
 
La visuale con cui si ammira la città riporta indietro nel tempo ai tempi dei primi due, bidimensionali, GTA. Chinatown Wars, per quanto realizzato tutto con motore grafico 3D, presente una visuale dall’alto ed isometrica, invero molto comoda e strumentale al gioco.
 
L’azione di gioco si svolge sullo schermo superiore del DS, mentre sul touch screen è sempre presente la mappa di gioco, la gestione delle armi e delle impostazioni.
 
Il gameplay è in tutto e per tutto identico a quello dei precedenti capitoli della saga. Il protagonista ha un covo da cui controllare Le mail e rimettersi in sesto. Sulla mappa principale vi sono degli hot spot ove Huang potrà acquisire missioni, comprare armi, cibo et similia.
 
Vera innovazione e vero adattamento al DS sono i minigiochi per la cui risoluzione bisognerà usare lo stylus. Essi sono vari e divertenti. Ad esempio all’inizio del gioco, per sopravvivere ed uscire dall’auto, Huang dovrà rompere con colpi dello stylus il lunotto. Inoltre il pennino diventerà un efficiente cacciavite con cui mettere in moto le auto in sosta da sgraffignare.
 
Man mano che si andrà avanti col gioco si avrà a che vedere con un certo numero minigiochi di questo tipo che rappresentano un’ottima variazione sul tema. Per il resto le dinamiche di gioco sono le stesse, Huang dovrà portare a termine missioni che hanno ad oggetto, tra l’altro, il recapitare un pacchetto da una parte all’altra della città o inseguire una persona, sino ai mandati per veri e propri regolamenti di conti dove il morto ci casca puntuale.
 
Quando si parla di GTA inutile discutere sulla longevità, le missioni sono tante e difficilmente stancano. Anche nel caso di Chinatown Wars spiccato è l’aspetto di “free roaming”, cioè del vagabondaggio per le vie di una Liberty City viva e vibrante di azione, infischiandosene delle missioni e delle storyline.
 
Ma non è finita! Sono presenti anche varie modalità multiplayer che spaziano dai normali deathmatch online a co – op offline con più di una scheda che hanno l’effetto di aumentare di gran lunga la longevità di un titolo davvero immenso.
 
Tirando le somme, Grand Theft Auto Chinatown Wars si presenta come un capitolo autonomo e pregevole del brand. Non soffre di alcun complesso di inferiorità rispetto agli altri. Il giudizio non può essere quindi che molto positivo con un invito espresso a non farsi scappare un’esperienza unica non solo per il Nintendo DS, ma per tutto il mondo video ludico.
 
Pregi:
 
– Tecnicamente di alto livello
– Giocabilità tipica di GTA
– Longevità assoluta
 
Difetti:
 
– Qualche sbavatura nella grafica
– Poca varietà di mezzi
 
VOTO: 9.0

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