PS Vita, UMD Passport è un furto: i giochi costano e le compagnie non aderiscono

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UMD Passport non ci ha mai convinto fino in fondo, anche se PS Vita, la nuova e attesissima console di Sony ci è sembrata sin dagli inizi un vero e proprio gioiellino, e non solo per il parco-titoli che sarà disponibile al lancio. Non sappiamo ancora perché, ma la compagnia continua a fare sempre gli stessi errori: la retrocompatibilità – è di questa che stiamo parlando – sarà, per così dire, ‘parziale’; non tutte le software house, infatti, hanno aderito al progetto di rendere compatibili i giochi per PSP attraverso il sistema bizzarro ideato, e non hanno sbagliato, almeno secondo noi: mischiarsi con quello che noi definiamo un vero e proprio ‘furto’ non farebbe bene proprio a nessuno. Perché è un furto, dite? All’inizio, si diceva che UMD Passport avrebbe fatto pagare i titoli già acquistati a prezzo scontato; poi, visto che tutti credevano impossibile che Sony si sarebbe spintata a tanto (a far pagare, cioè, lo stesso gioco due volte), nessuno ci ha creduto.

Adesso, la situazione è tornata al punto di partenza: se volete portare i vostri piccoli gioielli su PlayStation Vita, dovrete sborsare la cifra – scontata, fa notare Sony – imposta da PlayStation Store. Per di più, non tutti i vostri giochi potranno avere la loro versione digitale, a causa della mancata adesione delle principali software house, vale a dire Square Enix, Namco Bandai, Konami e Capcom.  
 

Su 606 titoli, pensate, soltanto 262 sono supportati dal sistema. Un bel pacco, insomma. Uno di quelli che fa davvero dubitare della competenza degli sviluppatori: è possibile che con anni e anni di lavoro alle spalle – non saranno mica gli ultimi arrivati, quelli che hanno sviluppato PS Vita! – non siano riusciti a trovare una soluzione decente a un problema che già interessò, e interessa tuttora, PlayStation 3? Mah.  
 

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