Mi sono preso il vezzo di scaricare da Apps Spore Origins, spinto dal grande battage pubblicitario proveniente dalla presentazione all’E3 di quest’anno e dalle ottime premesse storiche che il creatore del gioco, Will Wright, aveva, visti i suoi trascorsi con Sim City.
Spore Origins non è che uno spin-off per apparecchi “mobile” del gioco “Spore” della Electronic Arts uscito per PC, Mac e per le principali console; la necessaria riduzione e discretizzazione del gioco è data da ovvi motivi di storage, ovviamente presenti nei dispositivi mobile (attualmente il mezzo più capiente è l’iPod Touch da 32 gb). Detto questo, per poter comunque fornire una integrità logica al gioco, gli sviluppatori hanno deciso di concentrarsi sulla fase primordiale dell’organismo da noi “pilotato” e curato.
I livelli evolutivi attraverso cui “navigare” sono 30, affrontando la classica situazione dell’essere intermedio, ovvero nutrirsi dei più piccoli ed evitare di essere il pasto dei più grandi; guadagnando, a fine livello, i punti evolutivi, si ha la possibilità di “moddare” la propria creatura, permettendole una evoluzione in termini di difesa, attacco, movimento o percezione.
Il punto più critico, ovvero i controlli del gioco, è stato elaborato piuttosto bene: gli spostamenti della creatura si basano sugli accelerometri, quindi, dopo i primi cinque minuti di imbarazzo, è facile prendere dimestichezza; nei livelli più avanzati ci sono altre “abilità” che diventano disponibili ed è possibile richiamarli tramite tapping sullo schermo.
Al di là di queste problematiche il gioco risulta valido, un ottimo passatempo per qualche ora altrimenti di noia, proporzionato al costo di vendita su Apple Apps, ovvero 7.99 euro. Voto personale complessivo 8/10.





