Sonic the Hedgehog, recensione

Sonic the Hedgehog

 

Con la morte del Sega Dreamcast un pezzo di storia di videogames se n’è andata con essa, questo però non vuol dire che i titoli Sega abbiano smesso di vedere luce, anzi. Il colosso giapponese, una volta sventolata la bandiera bianca di sostenere in tutti i modi la propria console, si è focalizzata esclusivamente allo sviluppo dei suoi titoli più rappresentativi per la concorrenza. Tra questi titoloni( quelli di sega difficilmente non vanno a segno), quello che ha maggiormente lasciato il segno nel settore videoludico assieme a un suo attempato ed acerrimo nemico – l’idraulico coi baffi più famoso del mondo, un certo Mario bros. – è senza ombra di dubbio Sonic.

Sviluppato da quelli del Sonic team, anche il porcospino più famoso della galassia ha fatto il grande salto in quella che suole definirsi “next generation”. Tutte le console di quest’ultima generazione hanno l’onore di ospitare il protagonista del gioco plattform più vivace e fulmineo che la storia conosca. In questa versione per X-box 360 con sottotitolo “The Hedgehog”, Sonic cercherà di sbaragliare la concorrenza approfittando della potenza di calcolo offerta dagli hardware dei 256 bit per poter mostrare tutta la sua velocità!

 

Sonic TH

 

Primo distacco si ha osservando il filmato introduttivo realizzato in computer grafica, una vera gioia per gli occhi, per la felicità di tutti fan della mascotte Sega. Tutto ha inizio su un piccola città, cui getta le basi per avanzare nel gioco, dove personaggi e missioni iniziano a venire fuori. A primo impatto si direbbe che il comparto grafico abbia subito una messa a punto degna di tale locuzione, ma andando avanti si nota una certa negligenza da parte degli sviluppatori nella realizzazione tecnica: texure scialbe, i design dei personaggi sembrano abbozzati( non tutti a dire il vero!), in generale, il mondo in cui alloggia ogni elemento di tale avventura è lontano dalle possibilità offerte dalle console di ultima generazione. Il comparto grafico, però, inizia a mostrare il meglio di sé nei momenti più concitati e movimenti, dove il nostro alter ego fa leva sulla sua straordinaria velocità all’inseguimento dei nemici. In questi frangenti il tutto sembra raddrizzarsi come per magia, offrendo una qualità visiva superiore alla media. Ma l’elemento che sicuramente va a minare il tutto è rappresentato da una gestione della telecamera a dir poco convulsa. Mentre cerchiamo di dare il meglio di noi stessi nelle varie missioni offerte dal gioco, oppure quando siamo più che concentrati ad annientare il boss ostico tra i tanti disponibili, non solo dovremo fare i conti con l’ I.A. del gioco, ma a complicare le cose ci pensano persino delle inquadrature che definirei sbilenche, grosso difetto che Sonic si è sempre portato dietro, almeno nella sua trasposizione tridimensionale.

 

Tralasciando l’aspetto tecnico, siamo pronti ad addentrarci nei paesaggi bucolici mostrati dal gioco alla ricerca del nemico di turno: come sempre l’antagonista del gioco, ormai per antonomasia, è il sempre più mentecatto e scellerato dottor Robotnik – Eggman per gli amici. Il pazzo dottore vuole impossessarsi delle sfere preziose, le cosiddette Chaos Esmerald, per poter effettivamente concretizzare i suoi loschi piani, ossia di costruire dei robot malvagi e ribelli con lo scopo di conquistare il mondo. Come se non bastasse è lo stesso dottore ad essersi macchiato di rapimento, avvenuto nelle terre di Soleana, città in cui l’intreccio assume consistenza, ai danni della graziosa principessa Elisa poiché custode di un misterioso segreto, il segreto delle “fiamme del disastro”.

 

Venuto a conoscenza delle terribili intenzioni del suo più acerrimo nemico, Sonic si mette alla ricerca delle famigerate Chaos Esmerald, sia per poter contrastare la mente diabolica di Eggman sia per poter raggiungere lo stadio finale, quello di “Super Sonic”(chi ha detto Super Sayan?). Ma il porcospino dal colorito blue non è l’unico protagonista di questa avventura, assieme a lui dovremo prendere il controllo di altri due simili: il mitico Shadow, la fotocopia dell’integerrimo Sonic, ma a differenza di quest’ultimo, appartenente alle forze oscure come dimostrato dall’aspetto dark. L’altro animaletto di cui prenderemo le redini risponde al nome di Silver, new entry di questo episodio, sembra un miscuglio tra Shadow e Knuckles, cui molti conosceranno. A caratterizzare ulteriormente Silver sono i poteri della telecinesi, grazie ai quali il nostro eroe potrà far levitare in aria gli avversari e scaraventarli in ogni direzione, non meno utile la tecnica del teletrasporto( chi ha detto Goku?).

 

Sonic TH

 

I tre eroi durante le loro disavventure avranno modo di vedere le loro abilità aumentare, fondamentale per andare avanti nel gioco. Inoltre, i nostri avventurieri si scontreranno tra di loro nel corso del gioco dando vita a battaglie assai più intriganti di scontri con boss normali. Per poter portare a termine al 100% il gioco dovremo ultimare le storie dei vari coprotagonisti cercando al contempo di raccogliere tutti gli smeraldi sparpagliati qua e là. Una volta terminate le missioni principali di Sonic, Shadow e Silver ne verrà sbloccata una segreta, in cui debellare una volta per tutte lo strampalato dott. Robotnik e di conseguenza assistere al vero finale del gioco. Ad accompagnare le avventure dei tre si prenderà il pensiero una colonna sonora frenetica, azzeccata con il contesto, dove la sensazione di velocità regna incontrastata.

 

In definitiva, questo titolo ha un po’ deluso le aspettative. Il comparto tecnico lascia molto a desiderare, in particolare si citano una grafica di poco superiore a quella della precedente generazione di giochi, ma il peggio è costituito da delle inquadrature davvero ridicole. Per fortuna che il carisma dei personaggi, l’unico motivo d’acquisto e, qui ci rivolgiamo ai patiti del porcospino, non viene inficiata più di tanto dalla realizzazione tecnica. Questo”The Hedgehog” è consigliato solamente a chi campa di pane e Sonic.

 

Sonic TH
Sonic TH

 

Sonic TH

 

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