Resident Evil 5 recensione

[galleria id=”449″]Resident Evil 5 dopo aver scatenato un hype incontenibile spargendo speranze e illusioni, critiche aspre e promesse mantenute, ritorna in un nuovo (definitivo?) episodio della serie. Sarà mal d’Africa o mal d’aereo?

ZOMBIE CHE VINCE NON SI CAMBIA… O SI?
Per molti la serie Resident Evil rappresenta il capostipite del genere survival horror. Per chi come me ha qualche anno sulle spalle assegno la palma al vetusto Alone in the Dark che per primo ha inserito queste meccaniche di gioco. Il vero inarrivabile capolavoro di questi otto capitoli, suddivisi negli anni per le varie console con spin off vari, resta il secondo. Una notte eterna in cui confrontarsi con creature di ogni tipo, colonna sonora ispirata che sottolineava alla perfezione l’atmosfera dark, colpi di scena e vari momenti in cui sobbalzerete dalla sedia e soprattutto la sensazione di essere sempre soli. Innovazione non sempre fa parte con miglioramento, questo però non vale per il quarto capitolo, che ha saputo rinnovarsi nel gameplay perdendo però molta della sua atmosfera e trasformando il brand in un puro action in cui si susseguivano scontri a fuoco e fughe improvvise.
 
Dopo quasi 5 anni di sviluppo era quindi lecito aspettarsi un quinti capitolo (ufficiale) che sapesse coniugare le atmosfere del secondo con la giocabilità del quarto. Parto subito diretto, così non è purtroppo!
Dal punto di vista delle attese quindi manca il bersaglio, ciò non significa che come gioco non sia degno di nota, tuttaltro. Il protagonista sarà Chris Redfield coadiuvato da una nuova e aitante partner di nome Sheeva.
Non voglio fare spoiler sulle ragioni dell’assenza di Jill Valentine, ma è molto facile che possa ritornare nel prossimo capitolo, a detta degli sviluppatori. Se avete la bocca spalancata, richiudetela, sapete che in questo mondo tutto è possibile. Il nostro compito sarà quello di indagare su alcuni esperimenti rubati della ormai distrutta Umbrella, che ha creato il virus che trasforma in zombie e varie amenità, che un gruppo di terroristi avrebbe rubato e soprattutto vorrebbe sfruttare.
 
DULCIS IN FUNDO OVVERO MEGLIO IL TETRO E SPETTRALE BUIO O LA LUCE ACCECANTE
Il gioco ha una durata di circa 8-10 ore e credetemi se vi dico che sarà più volte rigiocabile, soprattutto rendendo le armi potenziate o dai caricatori infiniti. In cooperativa con un amico poi l’esperienza sarà adrenalinica e ogni volta diversa. Il sistema di upgrade delle armi, introdotto dal buon Dino Crisis 2, funziona a dovere, senza contare che sono molto variegate e soprattutto devastanti. Prendo una posizione piuttosto diversa dalla media dei giocatori affermando che fermarsi e sparare sia stata un’ottima trovata e non una limitazione. Questo impone un costante stato di ansia che deve trovare giusta compensazione in fughe improvvise, schivate o nello sfruttamento adeguato delle ambientazioni, leggasi barili esplosivi o infiammabili ecc.
 
Viceversa ci saremmo trovati in un gioco in puro stile Gears of War che non avrebbe alcun senso, seppure l’impronta action sia fin troppo marcata. Non avete copertura, salvo alcuni sporadici casi voluti dal gioco stesso però e anche questo servirà a creare la paura dentro di voi più che all’esterno. Effetti di luce di altissima qualità, hdr, texture e poligoni molto ben definiti e di un realismo quasi foto realistico comporranno il quadro davanti ai vostri occhi, il mio consiglio naturalmente è di goderlo su uno schermo full hd che rende sicuramente l’effetto finale un quadro surrealista. Sheeva farà la sua parte come supporto che non brillerà per intelligenza sopraffina ma vi coprirà spesso e soprattutto vi curerà in caso di emergenza come voi dovrete sapere fare con lei. Che dire? Correte a prenderlo, non è esente da difetti ma in fondo chi non lo è?
 
PRO
– Grafica dotata di ottimi elementi poligonali e texture di alta qualità
– Divertente in singolo, perfetto in cooperativa, rigiocabile all’infinito
– Molte armi con un ottimo sistema di upgrade
 
CONTRO
– Serie completamente snaturata
– Dal quarto capitolo ci si aspettava maggiori innovazioni
 
VOTO FINALE: 8

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