Final Fantasy XIII è un gioco di ruolo?

Final Fantasy XIII è davvero un JRPG? 

Final Fantasy XIII, ancora polemiche. Giustificate, a dire il vero. Questa volta, è Daniel Erickson a parlare: sì, proprio lui, lo scrittore e sceneggiatore del prossimo capitolo della saga Star Wars, targato Bioware. Non è un gioco di ruolo, questo il contenuto delle sue dichiarazioni. Se non fosse per l’abitudine che ci fa associare qualsiasi capitolo della saga a un JRPG, non faremmo fatica a dargli ragione. Per chi non lo sapesse, la differenza tra un JRPG e un RPG sta, oltre che nella provenienza (il JRPG è orientale, l’RPG è occidentale), anche nell’interazione e nella giocabilità. Veniamo al dunque.

Se è vero che un JRPG è caratterizzato da lunghi filmati d’intermezzo, molta azione e poca interattività, allora il tredicesimo capitolo di una tra le saghe più belle di sempre è un gioco molto “J” e poco “RPG”: manca, in effetti, quello che noi abbiamo sempre e comunque sottolineato e, cioè, una buona -non eccessiva- dote di interazione con il character e il mondo tutto.  
 

Non per altro, il nuovo capitolo Square Enix sembra più un film che un videogames, dove il giocatore, tra una battaglia e l’altra, è condotto all’obiettivo finale da una sorta di pilota automatico. Per fortuna, è un bel film! La storia, infatti, ci piace, ci piace e ci piace. Non ha nulla da invidare, infatti, ai suoi predecessori, anzi è molto più intrigante rispetto allo stesso Final Fantasy XII.  
 

Peccato che abbia questa pecca, a quanto pare destinata a non scomparire negli altri episodi di Fabula Nova Crystallis: i tanto attesi Versus e Agito XIII saranno ancora caratterizzati, infatti, da una eccessiva linearità
 

Vi lasciamo alle parole di Daniel: “Non effettui alcuna scelta, non crei un personaggio, non vivi il tuo personaggio. Non so dire cosa sia, forse un gioco d’avventura? Ma non è un gioco di ruolo“.  
 

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Alla prossima!

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