Dead Space – Recensione

[galleria id=”348″]Pensate ad un survival horror, il più spaventoso che abbiate mai giocato. Anzi no, cercate di mettere a fuoco il vostro peggior incubo. In ogni caso, avrete solo una pallida idea dell’orrore che vi attende in Dead Space.

Da grande estimatore ed appassionato del genere, si fa fatica ad ammettere che i propri “beniamini”, ultimamente, sono latori di ben pochi spaventi. Silent Hill è sempre lì, perso tra ambientazioni surreali e mostri dalle movenze innaturali, incatenato ad un sistema di gioco ormai vetusto (lo era anche ai tempi del primo episodio, anyway); Resident Evil ha subito una metamorfosi che lo ha reso un action game appagante e frenetico (come lo era Dino Crisis 2 all’epoca), ma ormai parlare di terrore è quantomeno esagerato anche nell’approcciarsi all’opera Capcom.
 
Se dunque non volete rassegnarvi a “giocare l’orrore” in prima persona grazie a titoli pur maestosi come Condemned 2, sono ben poche le alternative rimaste. O almeno lo erano, fino all’uscita dell’ennesimo gioiellino targato Electronic Arts, un titolo forse per palati fini ma certamente per cuori impavidi e stomaci forti. Potete starne certi, anche se siete sopravvissuti all’orrore di Raccoon City e di Silent Hill, questo Dead Space costituirà un attentato alle vostre coronarie in piena regola.
 
Tanto per cominciare, il setting: la nave spaziale Ishimura è un concentrato di angusti corridoi avvolti dalle tenebre, in cui è difficile sfuggire ad un assalto nemico, ed ampi stanzoni illuminati in cui è facile vedere che i terribili Necromorphs, probabilmente le creature più spaventose mai apparse in un videogioco, si fiondano sul povero protagonista da tutte le direzioni. Il terrore è concreto, palpabile, mentre il malcapitato Isaac Clarke si chiede perché un povero ingegnere spaziale debba ritrovarsi a lottare per la vita in un incubo che pare senza fine…
 
L’obiettivo, in Dead Space, è la fuga. Uscire indenni dalla Ishimura passa per l’abbattimento di un numero impressionante di nemici, tali per modo di dire visto che si tratta dell’equipaggio trasformato in un’orda di creature aberranti; non basterebbero tre recensioni per descrivere l’enorme varietà di creature con cui avremo a che fare, ognuna caratterizzata da mutazioni agghiaccianti che rendono le entità di Silent Hill, al confronto, dei capolavori di delicatezza. Per non parlare di alcuni boss, che dovremo affrontare in punti chiave dell’avventura, in grado di terrorizzare anche il gamer dai nervi saldi e che probabilmente reseteranno nella storia insieme al Tyrant di Resident Evil.
 
dead space
In Dead Space non manca davvero niente: combattimenti frenetici, enigmi stimolanti, potenziamenti da acquistare spendendo i crediti rilasciati dal nemico appena mandato all’altro mondo (ammesso che non ci fosse già); eccezionale la possibilità di sfruttare le abilità ingegneristiche del protagonista per elaborare gli oggetti in modo da trasformarli da semplici armi di fortuna a strumenti di morte. La cosa che più cattura il giocatore, in tal senso, è il sistema di combattimento; per falciare i Necromorphs non sarà possibile né adottare un comportamento scriteriato, sparando all’impazzata, né lavorare sul certosino headshot come in Resident Evil 4; piuttosto, si dovrà procedere ad una chirurgica opera di “smembramento strategico” del nemico fino a renderlo totalmente incapace di arrecare danno.
 
Ma un videogioco moderno non è grande se non è retto da un impianto grafico all’altezza della situazione. E quello di Dead Space è davvero poderoso. Modelli poligonali di rara complessità, ricoperti di textures cristalline e animati in modo impeccabile si muovono in scenari tanto angoscianti quanto curati, ravvivati da effetti di luce e particellari di fattura pregevole. Il sonoro non è da meno, e anche qui Silent Hill impallidisce; lamenti, versi che hanno poco di umano e persino il canto malato di alcuni superstiti, impazziti dal terrore, contribuiscono a immergere il giocatore in uno stato di orrore davvero senza pari. In conclusione…
 
Bottom Line: Dead Space non è semplicemente un survival horror, è il titolo che ridefinisce in modo perentorio il genere e con il quale tutti i prossimi prodotti, a partire dall’illustrissimo Resident Evil 5, dovranno confrontarsi. Non ce ne vogliano Capcom e i fan della sua storica saga, ma sarà davvero impresa ardua sconfiggere il gioco targato EA, se non altro sotto il profilo dell’orrore puro. Ad ogni modo, al momento Dead Space è contemporaneamente il miglior action game e il miglior survival horror di sempre. Sicuramente non sfigura di fronte a Fallout 3, e tanto basta per renderlo un acquisto praticamente obbligato.
 
VOTO: 9,5

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