Xbox potrebbe essere costretta ad abbandonare il progetto Game Pass qualora il numero degli abbonati non dovesse crescere in modo soddisfacente: l’analisi che spaventa gli utenti del servizio.
Le mosse strategiche operate da Microsoft negli ultimi due anni palesano che la strategia iniziale di puntare tutto sul Game Pass per fare prosperare l’ecosistema Xbox si è rivelata errata. Nonostante le acquisizioni di peso e un’offerta ricchissima che ogni mese offre agli abbonati titoli al day one di rilievo, il numero degli abbonati non è cresciuto come l’azienda sperava.

Purtroppo allo stato attuale è impossibile fornire dei dati ufficiali, poiché l’azienda americana non li comunica alla stampa. Le stime fatte dagli analisti, tuttavia, indicano che il servizio stenterebbe a superare la soglia dei 40 milioni di abbonati (circa la metà di quelli abbonati al Playstation Plus) ed i motivi sono vari.
In primo luogo il numero di console di nuova generazione vendute potrebbe nemmeno arrivare al numero di abbonati al servizio (anche in questo caso i dati ufficiali li conosce solo Microsoft), i quali si suddividono tra utenti PC e utenti Xbox. Inoltre gli utenti PC sono soliti abbonarsi solamente per il periodo di tempo necessario a giocare il titolo appena uscito che gli interessa, per poi disattivare l’abbonamento una volta concluso.
L’analisi di Patcher sulla crescita del Game Pass non è affatto incoraggiante
Una stagnazione che ha convinto i dirigenti Xbox e Microsoft che l’unico modo per mantenere attivo il servizio e trarre il profitto sperato è quella di diventare un publisher multipiattaforma, dunque di fare arrivare tutti i titoli prodotti internamente anche sulle console rivali per ottenere profitto dalle vendite delle singole copie.

Ciò che ha spinto a questa necessità è sempre legato al Game Pass. Gli utenti Xbox che sottoscrivono l’abbonamento non hanno alcun motivo di acquistare titoli al day one ad 80 euro quando possono averli compresi nel prezzo dell’abbonamento a cifre decisamente inferiori.
Il Game Pass, insomma, ha convinto gli utenti Xbox che conviene sottoscrivere l’abbonamento, ma sembra non aver portato ulteriore utenza a scegliere Xbox solo per la presenza del servizio. Persino gli analisti più positivi sulla crescita del Game Pass e di conseguenza su una formula in grado di modificare il mercato console si sono ricreduti nell’ultimo periodo.
Uno di questi è Michael Patcher, il quale solo lo scorso anno aveva pronosticato l’arrivo a 200 milioni degli abbonati Game Pass entro il 2034. Una stima decisamente generosa, legata all’impatto che poteva avere l’ingresso in scuderia di nomi importanti come Activision Blizzard e Bethesda.
In un recente post, l’analista ha dichiarato di non essere più convinto che il Game Pass possa crescere così tanto, tuttavia non rinnega la bontà della sua previsione, sostenendo che a tarpare le ali a Microsoft sarebbe stato l’aumento dei prezzi e il fenomeno del “Churn”, l’abitudine dei giocatori ad abbonarsi solo quando esce il gioco che gli interessa invece di mantenere attivo l’abbonamento per tutto l’anno.





