Ubisoft ha trovato uno strano modo per giustificare alcuni suoi giochi deludenti

Che Ubisoft non stia vivendo il suo periodo migliore è noto, ma quali sono le ragioni di questa crisi che sembra senza fine? Per il Ceo dell’azienda il motivo è esclusivamente uno: ecco come ha giustificato i recenti flop commerciali.

Per chi è cresciuto videoludicamente negli anni 2000, Ubisoft ha rappresentato una delle principali ragioni dell’amore per questo medium. Nei primi anni 2000 la software house francese era sinonimo di qualità e di innovazione, ogni titolo uscito dai suoi studi creava un nuovo genere o una variante originale di uno già esistente.

Locandine dei giochi Ubisoft
Ubisoft ha trovato uno strano modo per giustificare alcuni suoi giochi deludenti – ubisoft.com – games4all.it

Titoli come Rayman, Splinter Cell, Prince of Persia, Far Cry e Assassin’s Creed hanno riscritto le regole dei generi di appartenenza, diventando dei modelli a cui guardare per l’industria. Il successo derivante ha spinto l’azienda francese a puntare forte sui titoli di maggior richiamo e a sacrificare le sperimentazioni che avevano portato a quel successo.

I titoli più originali degli ultimi anni, come For Honor, Prince of Persia The Lost Crown, Immortals Fenix Rising e Child of Light sono rimasti solo degli splendidi esperimenti che hanno ricordato a tratti la vera essenza di Ubisoft. La recente uscita di Expedition 33, gioco sviluppato anche da creativi fuoriusciti dall’azienda francese, ha evidenziato come dalle parti di Ubisoft si dia assoluta priorità ai progetti commercialmente sicuri.

Va detto che la “colpa” di questo cambiamento non è esclusivamente da attribuire al gigante francese, ma è da condividere con un pubblico che è diffidente verso le novità e premia solo quelle che diventano “mainstream” sui social. Se si capisce il perché della virata sul prodotto di punta, adesso che i risultati non arrivano più anche da quelle produzioni ci si chiede come mai non si cerchi un percorso alternativo.

Giochi deludenti? Ubisoft spiega perché le ultime IP sono andate peggio del previsto

La crisi di Ubisoft è certificata dall’accoglienza da parte di pubblico e critica di tutti gli ultimi giochi prodotti. Non si tratta solo di Assassin’s Creed Shadows, ma anche di Star Wars Outlaws, Avatar: Frontiers of Pandora, l’incomprensibile Skull and Bones, ma anche progetti annunciati di cui si sono perse le tracce come Beyond Good and Evil 2 e Prince of Persia Remake.

Yves Guillemot durante un evento Ubisoft
Giochi deludenti? Ubisoft spiega perché le ultime IP sono andate peggio del previsto – Ansa Foto – games4all.it

I problemi di Ubisoft sono stati recentemente discussi dal Ceo Yves Guillemot nel corso della presentazione degli utili aziendali agli azionisti. Secondo il dirigente la causa della scarsa accoglienza non è da attribuire alla cattiva qualità dei prodotti (in effetti si tratta sempre di giochi ben strutturati e curati) bensì ad una campagna denigratoria nei confronti della compagnia:

“Ubisoft è esposta al rischio di danni alla propria reputazione derivanti da attacchi online, intesi come di massa, a volte virulenti, insieme a campagne organizzate di odio contro i suoi prodotti, team o dichiarazioni pubbliche”.

A suo avviso, dunque, si è creato un meccanismo comunicativo che punta a denigrare i prodotti Ubisoft per varie ragioni, facendoli di conseguenza percepire come peggiori di quanto non siano effettivamente.

Gestione cookie