Persino Nintendo può floppare: non fatevi ingannare, è il peggior gioco dell’anno

Non è detto che un gioco Nintendo diventi sempre un successo: uno in particolare sembra essere una grossa delusione.

Nonostante la convinzione piuttosto diffusa che un gioco marchio Nintendo sia sempre un indice di qualità, la verità è che non è sempre una garanzia. È indisputabile che la casa giapponese abbia prodotto alcuni tra i titoli di gioco più iconici nella storia dei videogiochi, basti pensare ai grandi successi di Super Mario, o The Legend of Zelda, o ancora alla serie di Animal Crossing, ma per quanto la sua reputazione lo preceda questo non implica necessariamente che ogni cosa che faccia diventi un successo.

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Nintendo, non sempre indice di qualità (source: Nintendo.it) (games4all.it)

Come tutte le altre case di produzione, Nintendo ha vissuto momenti alternanti nel corso della sua lunga storia, con alcun console e titoli che hanno cambiato per sempre la storia e la visione che la community hanno sui videogiochi, ed altri che purtroppo non sono riusciti a vincere l’amore del pubblico altrettanto facilmente. Certe volte persino la sua posizione nell’industria è stata messa in discussione.

Nintendo fa un flop: un nuovo gioco deludente

Uno dei nuovi giochi proposti da Nintendo, anch’esso in realtà proveniente da una casa di produzione che aveva già messo in mostra titoli precedentemente amati, fa parte della categoria dei bassi della Nintendo. Si tratta di un gioco che aveva promesso livelli di intrattenimento alti, ma risulta in realtà piatto.

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Fashion Dreamer delude le aspettative (source: Nintendo.it) (games4all.it)

Stiamo Parlando di Fashion Dreamer, gioco prodotto da Syn Sophia, dopo il famosissimo Style Boutique per Nintendo DS. Il fulcro del gioco è di fare un restyling dei personaggi non giocanti, tutti con nomi particolari, seguendo indicazioni insicure ed un po’ vaghe. All’inizio è anche divertente, ma ci si rende subito conto che manca completamente di reazioni negative ad esempio alle scelte di stile più strane o audaci, e questo toglie completamente il concetto di sfida.

Una volta vestite le varie muse (i personaggi non giocanti), i capi di abbigliamento vengono esposti su una specie di social network, e parte la raccolta dei “Mi piace”, i quali a loro volta generano dei punti spendibili per personalizzare altri capi. Anche se poi la creazione effettivamente è limitata alla scelta di nuovi colori a modelli che già esistono, perlomeno la varietà che viene proposta ha un che di notevole.

Uno dei dettagli più interessanti del gioco è che gli abiti personalizzati possono poi essere esposti nel proprio showroom, dove possono ricevere “mi piace” ed essere effettivamente scelti ed indossati da giocatori veri, ma non sistema la mancanza di una trama con una sostanza, che rende l’esperienza di per sé piatta. Anche la durata del gioco è piuttosto limitata, con circa 8 ore.

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