Il padre di ChatGPT 5 spaventato dalla sua creazione: cosa può fare

Mentre la data di uscita di ChatGPT 5 si avvicina, il suo fondatore ammette di essere spaventato dalla sua creazione. Cosa può fare?

Sempre più diffusa e utilizzata in svariati ambiti, l’intelligenza artificiale sta andando incontro ad uno sviluppo molto rapido, con le principali aziende del settore in una continua competizione tra loro. OpenAI è pronta a fare un passo avanti con l’introduzione di ChatGPT 5, la cui data di uscita è stata fissata ad agosto 2025. La versione potenziata del celebre chatbot verrà rilasciata molto presto, nonostante i timori del suo stesso fondatore.

Sam Altman, cellulare
Il padre di ChatGPT 5 spaventato dalla sua creazione: cosa può fare – games4all.it

Con l’arrivo di ChatGPT 5, OpenAI è intenzionata a rivoluzionare – ancora una volta – il mercato dell’intelligenza artificiale. Il modello precedente, GPT-4o, aveva già riscosso un ottimo successo. Ora, però, per l’azienda è arrivato il momento della svolta: il nuovo chatbot sarà ancora più versatile grazie all’integrazione di diversi modelli specializzati, che garantirà agli utenti un’esperienza trasversale.

ChatGPT 5 avrà una memoria a lungo termine, in grado di estendersi illimitatamente, e una capacità di ragionamento avanzata che gli permetterà di risolvere calcoli complessi e gestire più compiti contemporaneamente. Non si tratterà di una semplice evoluzione di GPT-4o, ma di una novità assoluta, sempre più vicina al concetto di AGI (Artificial General Intelligence).

ChatGPT 5, una rivoluzione in campo IA: le parole del suo fondatore

Manca sempre meno all’uscita di ChatGPT 5 e il pubblico è alquanto impaziente. L’entusiasmo degli utenti, tuttavia, dovrà scontrarsi con le preoccupazioni del ceo di OpenAI, Sam Altman, che non ha nascosto i suoi timori in merito al nuovo chatbot. In un’intervista al podcast The Past Weekend with Theo Von, lo ha addirittura paragonato al progetto Manhattan.

Cellulare
ChatGPT 5, una rivoluzione in campo IA: le parole del suo fondatore – games4all.it

Altman ha spiegato di aver testato ChatGPT 5 e di aver ricevuto una risposta tanto precisa e puntuale ad una domanda particolarmente complessa da essersi sentito “inutile” davanti ad una macchina. Secondo il ceo, inoltre, l’attuale governance sull’intelligenza artificiale non risulta al passo coi tempi, considerando il rapido progresso di questa tecnologia.

“Non ci sono adulti nella stanza”, sono state le dure parole di Altman. Questa non è la prima volta che il ceo di OpenAI si dimostra scettico di fronte alla corsa all’intelligenza artificiale: già in passato, ha ammesso che il suo impiego potrebbe “andare molto male” e che l’azienda dovrebbe adottare le adeguate precauzioni, senza tuttavia smettere di fornire prodotti utili al pubblico.

Le principali preoccupazioni intorno a ChatGPT riguardano la sua potenza. I nuovi modelli saranno sempre più rapidi, intuitivi e in grado di svolgere funzioni complesse. Tutto ciò comporterà una maggiore responsabilità da parte dei creatori, sollevando nuove questioni – come il rischio che l’IA possa superare la mente umana, che potrebbe perdere il controllo su tecnologie tanto avanzate.

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