Devil May Cry 5: il nuovo Dante raccontato dai Ninja Theory

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Nuove dichiarazioni da Ninja Theory sulla versione stravolta di Dante, uno tra i protagonisti più amati di casa CAPCOM. Come ben sapete, la saga Devil May Cry è giunta al quinto contestatissimo capitolo, non tanto per via della trama e degli intrecci narrativi (in alcuni episodi, molto deboli), quanto per il personaggio che è stato completamente cambiato: Dante è irriconoscibile. Alcuni sono contenti, tanti altri, un po’ meno: d’altra parte, i cambiamenti non sempre piacciono. Nina Kristensens, responsabile della quinta avventura, ha cercato di dare una spiegazione a una tale modifica, addossando le colpe a CAPCOM. Leggete un po’…

Gli schizzi del nuovo Dante sono stati rifatti diverse volte. Per CAPCOM è sempre stato un personaggio molto importante, quindi le prime volte pensammo di rimanere abbastanza fedeli alla figura originale. Ma la prima volta che presentammo il concept, […] ci venne espressamente detto che dovevamo spingerci oltre. C’è da dire però che stiamo rispettando la natura della serie. Devil May Cry sarà un gioco d’azione molto coinvolgente. Lo stiamo rendendo più vicino ai tempi moderni con uno stile più adatto ai gusti degli occidentali. Puntiamo a creare una narrazione convincente e forti rapporti tra i vari personaggi 
 

Tutto questo occidentalizzarsi non ci piace affatto. Si parla di una crisi enorme del mercato giapponese, i cui effetti, evidentemente, sono avvertiti solo dagli esperti del settore. Quanti giochi “orientali” hanno segnato la storia del mercato videoludico? Quanti dei nuovi prodotti “occidentali” la stanno segnando? Non è forse vero che molte software house, per avvicinarsi al pubblico euroamericano, hanno fallito clamorosamente? Cambiare sì, con criterio, però. 
 

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