La serie Resident Evil può dividersi un due tronconi principali. Il primo, che va da Resident Evil sino al terzo capitolo, Nemesis, ed un secondo che ha inizio con Resident Evil 4 ed è proseguito poi con il quinto. La differenza tra i due tronconi si basa sul diverso stile impresso ai giochi. I primi furono più basati sull’esplorazione, sugli enigmi, sulla sensazione di paura che veniva instillata nel giocatore all’ingresso di ogni stanza, mentre i secondi premevano decisamente l’acceleratore sull’azione, risultando meno paurosi. La Capcom si è accorta di questa diversificazione, che potrebbe aver portato ad un allontanamento della serie dagli originari propositi, e sta pensando ad un vero e proprio ritorno alle origini.
Vogliamo un gioco più pauroso di prima. Una produzione che eviti lo stile di Resident Evil 4 ed invece percorra la vecchia strada che è stata tenuta fino a Resident Evil 3, ove si risolvevano enigmi e ci si teneva impegnati con l’esplorazione.
I giochi più recenti hanno puntato più sull’adrenalina e sull’azione, ma è la paura il punto focale di questo gioco sin dalle sue origini – qualcosa che deve spaventare il giocatore, che deve istintivamente scappare più velocemente che può. La suspence gioca un ruolo chiave.
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