[galleria id=”1017″]Dopo i recenti avvenimenti in Venezuela, in cui è stata varata una legge che vieta l’importazione e l’esportazione di videogames dal contenuto violento, anche il governo svizzero ha deciso di adottare la stessa strategia, per combattere quella violenza che da sempre è attribuita al mondo videoludico tutto. L’opinione pubblica, ormai, è questa: non c’è difesa che tenga. Tutti continuano a credere che i mali del mondo dipendano da uno sparatutto, un picchiaduro e simili. Se la sono presa persino con i Pokemon, figuriamoci con tutto il resto. Speriamo che tali provvedimenti non vengano adottati anche qui, in Italia.
Il Partito Social Democratico ha proposto il provvedimento per “proibire la creazione, l’importazione, la vendita e la distribuzione di videogiochi in cui atti di violenza contro creature umane o dalle sembianze umane siano necessarie per il successo nel gioco stesso“.
La legge sarà discussa tra non molto, ma l’approvazione -purtroppo- è quasi certa, considerando che nella stessa Svizzera è stato adottato un provvedimento legislativo che vieta la vendita ai minorenni di videogames PEGI 16 o PEGI 18.
Non c’è proprio limite al peggio. Continuate a seguirci.
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