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Le macchine di test non avevano infatti subito un debugging adeguato, legato al fatto che i costi di sviluppo erano stati tagliati di 2milioni di dollari rispetto ai 25 iniziali, due milioni che Microsoft avrebbe dovuto pagare a Cimtek, società esperta di debugging, con il risultato che le macchine di test “controllate” erano 500, non 1500 come avrebbero dovuto essere.
Una fonte interna al settore “macchine” della grande “M” rivela al giornalista infatti che “c’erano talmente tanti problemi che non si sapeva cosa li generasse; troppi problemi e troppo poco tempo, due cose che non combaciavano decisamente”.
Gli “shortages” (mancanza di scorte) al lancio della Xbox erano infatti risultato dei bassi limiti che le macchine avevano ai controlli prevendita: “ C’erano oltre 500.000 consoles non funzionanti bloccate nei magazzini, perché alla fine della catena di montaggio non risultavano funzionanti oppure perché venivano inviate per la sostituzione da parte di chi le aveva comprate. Durante i primi mesi la percentuale di console sane cresceva, ma troppo lentamente rispetto alla richiesta di mercato. Microsoft, nelle proprie dichiarazioni affermava che il tasso di sostituzione era allineato con quello di ogni normale elettrodomestico”.
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