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Doom 3, recensione e immagini


Parliamo del mitico gioco Doom 3!! Marte, anno 2145: il protagonista ( un tale conosciuto come Doomguy ) viene trasferito in una base, dove si svolgono esperimenti e ricerche sul teletrasporto. Sfortunatamente qualcosa va storto ( strano eh? ) e per errore viene attivato un portale che collega la base di Marte all’Inferno,che inevitabilmente attira creature aliene e mostri immondi non proprio pacifici, ma assetati di distruzione e con l’ hobby di uccidere il malcapitato di turno.

Il nostro compito, dopo aver familiarizzato con i collaboratori superstiti della base ( molti dei quali, esanimi, ci daranno un aiuto fondamentale prima di esalare l’ultimo respiro), sarà quello di fermare il pazzo di turno, un certo Malcolm Betruger, che non esiterà a scagliarci contro le creature più mostruose e infernali che si siano mai viste.
 
La trama, in pratica, è essenziale e risulta come pretesto per farci entrare subito nel vivo dell’azione: inizialmente avremo pochi oggetti con noi ( una torcia, una pistola e pochi colpi in canna ), ma nel proseguo dell’ avventura potremo ampliare il nostro arsenale fino a raggiungere armi come il fucile a pompa, il lanciarazzi fino ad arrivare al BFG-9000, l’arma definitiva che troveremo verso la fine del gioco e permette di eliminare avversari multipli con un solo colpo.
 

 
I mostri sono ripresi e riproposti dal primo Doom ( uscito nel lontano 1993 e “padre” del genere sparatutto 3d ), avremo così di fronte vecchie conoscenze come Zombie ( simili ad Alien ), Revenant ( introdotto in Doom 2 e dotato di due lanciamissili alle spalle ), lo Spider Mastermind ( uno dei più potenti mostri dotato di fucile al plasma e avente la forma di un ragno gigante ), fino a gingere al boss finale, una vecchia conoscenza di nome Cyberdemon, presente sia in Doom che nel seguito e Final Doom, il più potente e imponente avversario del gioco, contro il quale dovrete faticare le cosiddette “sette camicie” per averne ragione.
 

 
Il gioco mantiene una struttura lineare e questo forse è anche uno dei limiti, visto che a parte alcune zone nascoste del gioco ( le cosiddette “secret zone” ) seguiremo una trama ben delineata che ci farà vivere questa avventura come se fosse la trama di un film, e in questo senso non mancheranno i colpi di scena, i nuovi mostri verranno presentati con un breve filmato prima della loro comparsa (quasi come se fossero delle star hollywoodiane! ) e ci impegneranno a fondo finchè non capiremo i loro punti deboli e li affronteremo con le armi più adatte.
 

 
In questo senso la presenza di ambienti spesso bui e chiusi contribuisce a conferire un senso di claustrofobia al giocatore, in grado di generare momenti di paura e di tensione; spesso mi è capitato di sobbalzare dalla sedia per l’improvvisa apparizione di uno zombie che sbucava da una rampa di scale celata dall’oscurità oppure dalla presenza di molti mostri in un momento in cui ero a corto di munizioni.

La grafica si presenta eccezionale, nonostante il titolo sia datato 2004, il tutto è coadiuvato dal motore grafico Id Tech 4 detto anche Doom Engine, sviluppato da Id Software con il merito di essere scalabile e adattabile anche su pc meno potenti; per godere appieno del titolo infatti è richiesto un processore da 3 GHz o equivalente, 1 GB di RAM e una scheda video con 256 MB, anche se va detto ( e ho personalmente testato ) che il gioco è godibile anche con un processore da 1,5 GHz, 512 MB di RAM e una scheda video GeForce da 128 MB.
 

 
Il sonoro è molto buono ( ottimo con impianti 5.1 o superiori ) e anch’esso contribuisce in modo determinante a generare ansia, terrore e a far sobbalzare il cuore conferendo un senso di inquietudine tale da credere di trovarsi realmente dentro il gioco.
Di fronte a tutta questa magnificenza si riscontrano anche alcuni difetti del gioco: la linearità che obbliga il giocatore a seguire un percorso obbligato dai programmatori, il livello di interazione con gli altri oggetti che è quasi nullo ( soprattutto rispetto a titoli più recenti come Half Life 2 ) e si riduce ad un semplice “aziona la leva” e “apri la porta” , l’ Intelligenza Artificiale dei mostri non è eccezionale, spesso si limiteranno ad attaccare senza schivare i nostri attacchi, mentre la sezione multiplayer permette solo di sfidarsi in 5 mappe fino a 4 giocatori contemporaneamente.
 

 
In definitiva, se avete amato i primi Doom non potete assolutamente farvi mancare questa esperienza, in grado di suscitarvi forti sensazioni ( soprattutto se giocato di notte ) e di garantirvi un buon numero di ore di divertimento adrenalitico; una volta finito vi consiglio di installare il mod Doom Classic per rivivere il primo Doom con la recente grafica di Doom 3.

VOTO: 8

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