X-Men le origini: Wolverine recensione

[galleria id=”551″]Arriva X-Men le origini: Wolverine e si distacca decisamente dai titoli per “bambini” e dalla pellicola politically correct da poco approdata al cinema. Arriva Logan con tutta la sua furia. I suoi nemici hanno i minuti contati.

LE MIE LAME BERRANNO IL TUO SANGUE
Quando si parla di fumetti e di personaggi carismatici, uno dei nomi di sicuro impatto è proprio quello di Logan alias Wolverine. Dimentichiamoci quindi brufolosi liceali indecisi o timidi teenagers, qui si parla di un eroe che lascia il segno… soprattutto sul corpo dei suoi nemici. Grande attenzione è infatti stata data dai ragazzi di Activision alla componente grafica per non far sfigurare il nostro eroe con la controparte cartacea e ancora di più con quella cinematografica dalla quale appunto prende il nome e soprattutto la storia e lo stile.
Stravolta per ovvie ragione la vera storia dell’eroe, ci ritroviamo nei panni di un uomo a cui hanno fatto degli esperimenti scientifici e trasformato in una vera e propria macchina di morte (tecnicamente quindi non sarebbe un X-men, essendo questi ultimi nati con tali poteri, ndr). Il suo corpo potrò infatti rigenerarsi da qualsiasi danno subito, se infatti lo dovessero attraversare dei proiettili vedreste la carne richiudersi subito dopo o dopo una caduta da diverse centinaia di metri risistemarsi le varie articolazioni rotte come se nulla fosse.
 
Le sue ossa sono ricoperte da “adamantio” una sostanza resistente a qualsiasi urto e le cui lame fuoriescono dalle mani, come un predatore pronto ad attaccare. Wolverine è una vera e propria bestia umana, anche se non è parente stretto di Fracchia, che si scatenerà spesso sui suoi avversari con una brutalità veramente esagerata, e se vogliamo molto piacevole per gli occhi.
Il gioco ci butterà subito nel vivo dell’azione con situazioni al limite dell’impossibile e moltissime cutscene realizzate in modo decisamente interessante. Con due tasti potremo gestire gli attacchi uno più lieve e veloce, l’altro più lento ma con maggiori danni, uno per il salto e uno per le prese, completano l’offerta di mosse.
 
DULCIS IN FUNDO – OVVERO LA BESTIA OLTRE LA SIEPE
La durata del gioco difficilmente supererà le 10 ore complessive, la quasi assicurata immortalità del protagonista e i salti in stile cinema giapponese renderanno il tutto piuttosto fastidioso, soprattutto per i puristi degli hardcore game in stile Ninja Gaiden. Decisamente apprezzabile però l’investimento fatto per questo titolo che a differenza dei suoi fratelli derivati da film vari riesce nell’impresa di portare qualcosa di interessante nel panorama videoludico. Nessuno naturalmente gridi al miracolo, il prezzo pieno dell’offerta e la scarsità di combo complessive, oltre naturalmente alla pochezza di armi, per ovvie ragioni, disponibili, faranno storcere il naso a parecchi giocatori adulti, dato che i più giovani sono tagliati fuori a causa della violenza delle scene e questo porterà inevitabilmente a conferire al gioco un limbo in cui fluttuare senza però prendere mai una posizione netta.
 
A completare poi questo quadro di incertezza possiamo inserire i nemici che a quanto pare sono stati piazzati dai programmatori come carne da macello per il nostro Logan, in quanto nessuno di loro cercherà di fare niente per ostacolarvi seriamente fino alla fine del gioco. Non mi sento naturalmente di scartare a priori questo gioco in quanto, come vi ho già detto, a livello di difficoltà leggermente più complesso del normale o con qualche combo in più, ci sarebbe stato veramente qualcosa di più di un tie in realizzato in modo sufficiente. Non vi sono dubbi però che ad un prezzo ribassato potreste trovare lo stesso divertimento profuso da un Ninja Blade, nell’attesa di un titolo che realmente pro che il prossimo E3 potrebbe andare a proporre.
 
PRO
– Scene d’intermezzo ben realizzate
– Moltissima azione
– E’ Wolverine e tanto ci basta
– Un clone di Ninja Gaiden
CONTRO
– … che manca però della sua immediatezza e profondità
– Poche combo componibili
– Avversari troppo facili da abbattere
– Ripetitività che porta alla noia

VOTO FINALE: 7.0

 
Immagini tratte da gamespot.com

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