Modifiche console, nuova condanna della Cassazione

Illegale la masterizzazione per XBox 360, Play Station 3 e Nintendo WII 

Illegale, la masterizzazione delle console. Questo, il contenuto di una recente sentenza della Cassazione che, nella giornata di ieri, si è espressa a proposito di una pratica diffusissima e, a quanto pare, da fermare al più presto. L’occasione per ribadire quanto proprio non piace a quasi tutti i gamer è stata una decisione dello scorso gennaio del Tribunale del Riesame di Firenze che, allora, sottolineò la totale legalità della modifica. Adesso, la situazione è completamente cambiata: non c’è sentenza che tenga. La masterizzazione costituisce reato, non solo per il mondo console, ma anche per tutti i giochi ad esso annessi e connessi.

In realtà, non siamo in disaccordo con il provvedimento, considerando che a farne le spese, alla fine della fiera, siamo proprio noi: una software house è danneggiata non poco, a livello economico, da questi comportamenti; quei danni economici, oltre a ripercuotersi sull’autore, si ripercuotono anche sull’offerta al consumatore.  
 

Detto questo, però, è bene sottolineare che la masterizzazione nasce da una esigenza di fondo, una esigenza sempre più avvertita da qualsiasi fruitore dei prodotti del mercato videoludico: i prezzi delle console -di Play Station 3 in particolare- sono allucinanti; per non parlare dei giochi che -lo sapete meglio di noi- toccano cifre davvero esagerate.  
 

Sarà pure un reato, ma non di certo ingiustificato. Non si può trasformare il mercato dei videogames in un mercato di nicchia, d’élite: almeno i giochi, lasciamoli a tutti.  
 

Detto questo, detto tutto. Continuate a seguirci.  
Alla prossima! 
 

Immagini tratte da Techknowbabel.com

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