MadWorld – la recensione

[galleria id=”302″]E’ arrivato sugli scaffali dei negozi di tutto il mondo il gioco per Nintendo Wii più delicato e controverso. Si parla di Madworld. Il publisher, Sega ha infatti abbandonato la produzione usuale per la console dotata di Wiimote, fatta di party game da giocare in famiglia, per lanciare la macchina nel mondo dell’hard core gaming tutto sangue e violenza.

Questa controtendenza con la produzione Wii verrà sfruttata dalla Sega per valutare se si può effettivamente aprire un mercato anche sul fronte degli hard core gamer.
 
La storia narrata in Madworld non è una perla di novità, né si distingue per originalità: Jack, il protagonista, un colosso di muscoli, si ritrova all’interno di una sorta di reality show, i cui concorrenti devono uccidersi tra loro, ovviamente ne resterà solo uno. Starà al giocatore rendere Jack l’ultimo degli sfidanti a restare in gara nel tremendo reality.
 
In Madworld l’aspetto di cui meno si è tenuto conto nelle fasi di progettazione è stato proprio quello narrativo, ben altri sono, infatti, gli ingredienti che hanno contribuito a renderlo tanto atteso come titolo che avrebbe dato una scossa ed una ventata di freschezza al parco giochi del Wii.
 
Tra i detti ingredienti sicuramente si può annoverare la grafica, a metà tra il vintage ed il peculiare, tutta realizzata in bianco e nero, con qualche aggiunta di colore, come il rosso…sangue.
 
Nelle intenzioni della Sega, anche per superare i limiti tecnici del Wii, meno dotato delle altre console della presente generazione, Madworld avrebbe dovuto avere uno stile da graphic novel fumettistica. La grafica rinvia infatti stilisticamente a produzioni come Sin City e sono persino presenti nelle cut scene e in alcune fasi di gioco, delle scritte che sottolineano il suono riferentesi all’azione, proprio in puro stile comics.
 
La carenza cromatica permette alle animazioni di essere fluide oltre ogni modo, le texture risultano solide e prive di sbavature ed anche i cambi di telecamere, veloci e drammatici, contribuiscono ad immergere il giocatore in una perfetta atmosfera da action movie.
 
Una grafica monocromatica, assente dai nostri schermi dai tempi dello Spectrum, poteva far venire qualche dubbio sulla definizione delle immagini e sulla probabile confusione che si poteva creare sullo schermo con difficoltà di distinzione tra elementi dei fondali e personaggi. Invece gli sviluppatori della Platinum Games (ex Clover non a caso), hanno saputo lavorare più che bene, definendo bene tutti gli elementi, senza possibilità di equivoci e conferendo un giocabilità a Madworld invidiabile.
 
L’impostazione è naturalmente quella dei picchiaduro con un tasso di violenza alto quanto la Torre Eiffel. Jack potrà impugnare praticamente qualunque oggetto che può recare danno fisico: dalla sempre verde motosega a segnali stradali che perderanno la loro funzione primaria per diventare degli efficaci oggetti contundenti.
 
L’azione è veloce e non stanca, non risulta mai ripetitiva, ma carica di adrenalina. Il Wiimote viene assolutamente utilizzato specie nelle sezioni a quick time event, artifizio invero piuttosto abusato ultimamente.
 
Per mantenere il tasso di coinvolgimento e pathos sempre alto, è stato inserito l’obiettivo di finire in meno di mezz’ora la sezione che si sta giocando al fine di racimolare un certo numero di punti, acquisibili tramite pestaggi ed uccisioni varie, ed arrivare a sfidare il boss di fine arena.
 
Queste sono in tutto sei divise a loro volta in tre quadri di cui il terzo è appunto quello del mostro finale. Le arene saranno poi disseminate di trappole e di oggetti da ricercare che contribuiranno all’aumento dei punti che dividono dalla fine delal sezione.
 
Le uniche note dolenti si riferiscono alla longevità di Madworld che davvero risulta sotto la media. Il finale del gioco si raggiunge in circa sei – sette ore massimo, addirittura qualcuno è riuscito ad ultimarlo in quattro ore e mezzo.
 
Per un gioco di questo tipo, in cui le dinamiche possono risultare alla lunga ripetitive, tante ore di gioco potrebbero stancare l’utente. Effettivamente però, a fronte dell’esborso per acquistare la propria copia, sette ore appaiono pochine, anche alla luce della difficoltà non eccessiva con cui si procede nel gioco.
 
Tirando le somme Madworld è sicuramente un esperimento ben riuscito, sempre che si tenga conto della console su cui è stato realizzato. Su Wii, infatti, non teme il confronto con altri titoli simili rappresentando un unicum. Ciò lo rende un must assoluto per gli amanti del genere. Gli altri dovrebbero comunque dargli un’occhiata, anche per rendere giustizia al team Platinum games che ha opfferto al mondo video ludico un titolo pieno di stile.
 
Pro:
 
– Styilish
– finalmente un hard core games
– azione senza respiro
 
Contro:
 
– Longevità scarsina
– non adatto al pubblico usuale del Nintendo Wii
 
VOTO
 
7

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