Ghostbusters: il videogioco – Recensione

[galleria id=”799″]Ghostbusters nella sua versione puramente cinematografica del 1984 è stato uno dei lavori della storia degli ultimi anni che è stato molto apprezzato dalla critica e dagli spettatori.

Subito dopo il capolavoro che era stato creato è stato riadattato più volte in progetti di altre tipologie, suscitando comunque grande interesse da parte del pubblico, che non è riuscito a trattenere il proprio coinvolgimento soprattutto dopo l’uscita del videogioco che porta lo stesso nome.
 
Ghostbusters: il videogioco è un titolo che fin da subito ha ricordato a tutti il film omonimo, forse anche a causa del lavoro nel videogame degli stessi sceneggiatori del prodotto cinematografico.
 
Si tratta di una storia che per certi versi riprende la trama del film, ma d’altronde già il fatto stesso che si stia parlando degli acchiappa fantasmi non può tradursi in una trama completamente diversa da quella del film. In fondo è proprio la trama ad aver creato il successo di questi prodotti.
 
Ci troviamo a New York e il nostro compito sarà quello di impersonare uno dei Ghostbusters alla ricerca dei fantasmi che stanno invadendo (anzi, hanno già invaso) l’intera città. Bisognerà darsi da fare per impedire che gli spiriti continuino a terrorizzare la gente.
 
Quello che dovremo fare è andare in giro per la città insieme agli altri componenti della nostra squadra e individuare i fantasmi. Una volta preso di mira il nostro nemico sarà necessario riuscire a capire, mettendo in pratica le nostre abilità, quali armi sarà necessario utilizzare per sconfiggerlo.
 
Dovremo fare attenzione a quali armi utilizzare, per impedire che un loro utilizzo non corretto finisca per non causare nessun effetto allo spirito, che potrà continuare quindi a vagare indisturbato per la città.
 
La scelta delle armi è quindi una delle priorità maggiori da rispettare. Poi, una volta immobilizzato il fantasma, non dovremo fare altro che catturarlo in tutta sicurezza, nel giro di pochi minuti.
 
Il videogame, oltre alla modalità carriera, nella quale si dovrà affrontare un percorso ben preciso, presenta anche una modalità multiplayer in rete fino a quattro giocatori abbastanza modesta, che comprende sei missioni di gioco separate. I punteggi ottenuti in queste missioni potranno essere inseriti in una classifica online.
 
Le sei missioni sono: Protection, in cui dobbiamo proteggere delle centrali dagli spiriti, Destruction, dove bisognerà, come dice il nome stesso, far fuori quanti più possibili relitti in un tempo stabilito, Containment, nella quale dovremo far fuori quanti più spiriti possibili, Slime Dunk, nella quale dovremo intrappolare quanti più fantasmi possibili e Thief, dove il nostro compito sarà quello di annientare gli spiriti che stanno rubando degli oggetti.
 
Ottima realizzazione anche per quanto riguarda l’aspetto puramente tecnico, anche se l’intelligenza artificiale poteva essere curata un po’ di più. Non sempre infatti potremo usufruire di scelte del computer abbastanza efficaci. Nonostante questo difetto, comunque, l’aspetto grafico è completamente degno di nota.
 
Le animazioni, i personaggi e gli ambienti sono stati realizzati in maniera molto precisa e senza alcuna sbavatura. Sarà interessante anche immergerci in luoghi veramente esistenti a New York, realizzati con molta cura per essere quanto più possibile simili alla realtà.
 
Anche il comparto audio è discreto, ancora più originale perché ci ripresenta la colonna sonora del vecchio videogame uscito davvero tanti anni fa che portava lo stesso nome, un tentativo forse di ripercorrere la storia e di creare un filo conduttore tra i due titoli che hanno molte cose in comune.
 
Pregi:
– Riprende il vecchio gioco omonimo di molti anni fa
– Ottima grafica
– Trama ben sviluppata
– Molti riferimenti al film
 
Difetti:
– Intelligenza artificiale non sempre efficiente
 
Voto finale: 8
 
Immagini tratte da eurogamer.it

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