Diablo 3, ancora ban e Blizzard spiega: ‘Nessuna pietà per i cheater’

Il logo di Diablo 3

Nonostante l’alto numero di vendite di Diablo 3, quelli di Blizzard non possono dormire sonni tranquilli. La software house, infatti, ha introdotto nuove norme per regolamentare il download e, soprattutto, l’uso del terzo capitolo della serie da parte dei nuovi giocatori; stando a quanto dichiarato dalla compagnia, infatti, non sono pochi i cheater tra coloro che hanno acquistato recentemente il titolo e, come molti di voi sapranno senz’altro, anche a fronte delle tantissime migliaia di ban delle ultime settimane, Blizzard non tollera certi comportamenti. Per questi motivi e per ragioni di sicurezza gli sviluppatori hanno pensato bene di bloccare per settantadue ore coloro che acquistano la versione digitale di Diablo 3: i malcapitati non potranno partecipare, per un massimo di tre giorni, ai giochi pubblici, all’action house e persino al semplice scambio di oggetti tra giocatori; ma non è finita qui: Blizzard ha anche bloccato le chat pubbliche e la possibilità di creare personaggi sui server ubicati in aree geografiche diverse da quella da cui si gioca.

Gli sviluppatori hanno motivato questa scelta, parlando dell’importanza di tutelare l’esperienza di gioco di tutti i gicoatori:

Per ragioni di sicurezza e per aiutare ad assicurare l’integrità del gioco e del servizio della casa d’aste – ha così esordito un portavoce della compagnia –, i giocatori che acquisteranno la versione digitale di Diablo III potrebbero dover aspettare finché la verifica del pagamento non sia stata completata prima di poter accedere ad alcune funzioni del gioco. La maggior parte dei pagamenti vengono approvati e dunque le restrizioni eliminate in un giorno, ma potrebbero anche volerci 72 ore‘.

In realtà, il comportamento della compagnia – secondo gran parte dell’utenza – dipenderebbe dalla necessità di preservare le aste online, che permettono di introitare non poche risorse.

Come per World of Warcraft, – ha continuato il portavoce, ignaro della polemica dell’utenza – queste restrizioni sono state attuate per impedire le frodi con le carte di credito, il che aiuta a ridurre il gold spam e altre attività malevole che possono avere un impatto negativo sull’esperienza ludica di tutti‘.

Chiarito questo, è bene precisare che il blocco del primo atto e del livello 13 non dipendono da prese di posizione della compagnia, ma dal recente aggiornamento. ‘Gli sviluppatori – ha assicurato il portavoce – stanno lavorando per correggere la situazione al più presto e forniranno ulteriori dettagli su un altro update appena possibile‘.

Non è l’inizio del declino di Diablo 3, ma tutti questi problemi sono decisamente assurdi per una spesa pari a circa sessanta euro.

A questi problemi, tra l’altro, si è aggiunto il ban di alcuni utenti, che ne hanno subito parlato sul forum ufficiale della compagnia: secondo i malcapitati, giocare su Linus con un programma non supportato ufficialmente dalla software houseWINE, in questo caso – avrebbe spinto i membri del team a escluderli dal gioco (eppure, l’utilizzo del programma è necessario, in alcuni casi, per avviare i client).

Blizzard ha subito risposto a tali insinuazioni, sottolineando che non ci sono prove sufficienti affinché si possa dimostrare che quanto accaduto sia avvenuto per questo motivo e che, in realtà, gli utenti sono stati bannati solo perché considerati cheater, e per certi giocatori – lo saprete benissimo – la compagnia non ha pietà.

Abbiamo testato in maniera esaustiva – ha così esordito un portavoce del team – la possibilità di incappare in falsi positivi, inclusa la replica del setup di sistema indicato da chi afferma di essere stato bannato senza motivo. Non abbiamo riscontrato nessuna situazione in cui è presente un falso positivo, ed abbiamo scoperto che le circostanze per cui questi giocatori sono stati esclusi erano chiare e accurate. Giocare il titolo su Linux, sebbene non sia supportato ufficialmente, non comporta un ban, ma il cheating si‘.

Dubitiamo che questi giocatori, alla luce di quanto accaduto, potranno continuare a divertirsi (sempre se il gioco dovesse funzionare come si deve), con Diablo 3…

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